![La madre del 15enne travolto da Pasca, che guidava ubriaco e senza patente: "Un calvario il processo d’appello. E quell’uomo non ha mai chiesto scusa". La madre del 15enne travolto da Pasca, che guidava ubriaco e senza patente: "Un calvario il processo d’appello. E quell’uomo non ha mai chiesto scusa".](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ODAwNmEwZGMtNTMzYS00/0/garbagnate-uccise-vale-lui-vuole-ridursi-la-pena-noi-scontiamo-lergastolo.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
La madre del 15enne travolto da Pasca, che guidava ubriaco e senza patente: "Un calvario il processo d’appello. E quell’uomo non ha mai chiesto scusa".
"Alla nostra famiglia è stato dato l’ergastolo. La nostra vita si è fermata il giorno in cui Vale è morto, Nicolò non ha più un fratello, noi abbiamo perso un figlio per sempre e dobbiamo convivere tutti i giorni con un dolore atroce. Ora chi ha ucciso Vale chiede una riduzione della pena. Oggi sono andata al cimitero a chiedere scusa a mio figlio perché non posso fare niente". Piange e si dispera Emilia Nastasi, mamma di Valentino Colia, studente 15enne travolto e ucciso il 17 luglio 2023 mentre era in bici e attraversava sulle strisce pedonali in viale Kennedy a Garbagnate Milanese. Alla guida del furgone c’era il 33enne Bodgan Pasca, che guidava ubriaco e senza patente e andava a una velocità di “gran lunga superiore“ al limite consentito di 50 chilometri orari. Il romeno lo scorso 20 giugno è stato condannato con rito abbreviato a 7 anni e 4 mesi per omicidio stradale. Nelle motivazioni della sentenza il Gip di Milano Rossana Mongiardo faceva riferimento alle "modalità spregiudicate e allarmanti" e "all’estrema imprudenza" dimostrate da Pasca, già condannato per maltrattamenti in famiglia e ricettazione, più volte denunciato per guida in stato di ebrezza. "La giudice aveva dato il massimo della pena che si dà in questi casi, anche se Valentino non tornerà un minimo di giustizia era stata fatta, in cuor mio pensavo anche che fosse finita e avevo tirato un sospiro di sollievo", aggiunge la mamma. Ma non è andata così. Nei mesi scorsi il legale difensore di Pasca ha presentato una richiesta di concordato in appello, chiesto la riduzione della pena a sei anni e giovedì 20 davanti alla quinta sezione della Corte d’appello del Tribunale di Milano si aprirà il processo. "Ce lo aspettavamo, è un suo diritto, ma quello che non possiamo accettare sono le motivazioni scritte nella richiesta, e il fatto che lui in tutti questi mesi non ci ha mai chiesto scusa, non ha mai ammesso di avere sbagliato, come se non avesse compreso che ha ucciso nostro figlio, come se non avesse capito che ci ha portato via Valentino per sempre – racconta mamma Emilia – è altro dolore nel dolore, il giudice deve sapere queste cose, ci stanno ammazzando Vale un’altra volta". La famiglia Colia, difesa dall’avvocato Carlo Fontana, ricorda molto bene le motivazioni della sentenza di primo grado che aveva ben descritto la condotta di quell’uomo. "Quando lo scorso settembre ci è arrivata la notifica della richiesta d’appello è stato un colpo al cuore, dovremo andare ancora in aula, vivere il dolore di quel giorno, ascoltare qualcuno che prova ancora a difendere l’uomo che ha ucciso mio figlio. Non ce la faccio ad accettarlo. Noi a chi ci appelliamo per avere indietro Valentino?".