Non è solo una questione di soldi, ma di fiducia tradita e di speculazioni su un bene di prima necessità come il gas. Rincari che fanno schizzare verso l’alto le bollette, arrivate in alcuni casi a cinquemila euro al bimestre. Da tre fino a sei volte in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, nonostante il prezzo del gas sia in discesa e il mercato in assestamento dopo il terremoto provocato dalla guerra in Ucraina. Il motivo è già di per sé una beffa, perché è legato alla fine della misura (sostenuta con risorse pubbliche) che fu varata dal Governo Draghi per frenare i rincari del 2022 vietando alle aziende fornitrici di luce e gas di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali. Terminato il periodo, a giugno dell’anno scorso, è arrivato il “liberi tutti“ che si è tradotto in una stangata. Diversi contratti sono stati modificati unilateralmente e gli effetti si sono fatti sentire questo inverno, con un moltiplicatore sulla bolletta: i consumatori, salvati dai rincari solo all’apparenza, stanno pagando con gli interessi. E c’è chi non può saldare il conto, considerando che in Lombardia sono già 200mila le persone in una situazione di povertà energetica. Di conseguenza, migliaia di segnalazioni sono arrivate alle associazioni di consumatori, da clienti di varie compagnie e in particolare di Enel Energia.
"La maggior parte degli utenti intrappolati nella morsa dei rincari unilaterali – spiega Christian Gambarelli, presidente Adiconsum Lombardia – sono persone anziane che da tempo avevano sottoscritto un contratto del mercato libero per il gas". Chi l’anno scorso pagava 0,30-0,50 euro al metro cubo ora arriva a pagare fino a 2,60 euro. L’associazione ha chiesto spiegazioni a Enel, che ha risposto di "aver rispettato la normativa e di aver inviato per tempo a ognuno di loro per posta normale una lettera che li avvisava che alla fine del periodo di blocco degli aumenti, quindi dal primo giugno 2023, avrebbe modificato unilateralmente le tariffe". Basta quindi una lettera, che potrebbe anche perdersi nei meandri della posta, per peggiorare le condizioni contrattuali di persone che per anni sono rimaste fedeli allo stesso fornitore, pagando regolarmente le bollette bimestre dopo bimestre. E applicare rincari che devastano i bilanci familiari, già toccati dal carovita.
"Come può un gigante dell’energia, che già con la bolla speculativa ha fatto extra profitti – si chiede Gambarelli – decidere di aumentare di 5 o 6 volte il prezzo della materia prima in un periodo di calo costante del prezzo all’ingrosso del gas? Come può un ex monopolista, presente ovunque sul territorio nazionale, non considerare la possibilità di una mancata ricezione di una lettera di questa importanza?". L’associazione ha chiesto un tavolo di confronto, mentre da parte dei clienti è partita una pioggia di ricorsi che stanno creando un maxi-contenzioso.
Una strada in salita, perché purtroppo il codice di condotta commerciale approvato dall’Autorità garante dell’energia scarica sui clienti il compito di dimostrare di non aver mai ricevuto una comunicazione: l’onere della prova, quindi, spetterebbe alla parte debole del contratto. Nel frattempo si assiste a una migrazione di consumatori da un fornitore all’altro, alla ricerca dell’offerta migliore, nel caos legato al passaggio al mercato libero. La beffa dei rincari unilaterali è ancora più amara considerando che, secondo una ricerca di Facile.it, in generale la bolletta del gas in Lombardia l’anno scorso è calata del 27% rispetto al 2022, attestandosi su una media di 968 euro all’anno. La Città metropolitana di Milano si attesta fra i territori lombardi dove per il gas si spende meno: in media 838 euro all’anno. Meno di quello che gli utenti colpiti dalla modifiche si trovano a dover pagare per un solo bimestre.