Si terrà questa mattina l’autopsia sulla salma di Francesco Mazzacane, il giovane vittima del monossido di carbonio al residence Linate. Intanto emergono dettagli inquietanti sui giorni antecedenti la tragedia che ha coinvolto anche il compagno 21enne della vittima, Pietro Caputo, rimasto intossicato e risvegliato dal coma lunedì. A quanto riferito dai familiari i due giovani avevano già accusato dei malori tra cui mancamenti, emicranie e vomito. Tanto che il 7 novembre avevano persino richiesto l’intervento del 118 e Francesco era stato portato al pronto soccorso del San Raffaele per accertamenti. Il giorno successivo entrambi erano stati rinviati al Policlinico di San Donato dove erano rimasti in osservazione per alcune ore. Il medico aveva diagnosticato loro un’intossicazione alimentare rimandandoli a casa. Il 9 la tragedia. Su questi fatti la madre della vittima ha sporto denuncia querela. Il pm Luigi Luzi, titolare del procedimento penale che vede indagato per il reato di omicidio colposo e lesioni personali colpose gravissime il legale rappresentate del residence di Novegro, ha disposto per questa mattina alle ore 8, l’esame autoptico sulla salma per accertare le esatte cause del decesso. Alle operazioni parteciperà anche il medico legale Marco Filippo Scaglione, quale consulente tecnico di parte messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., attraverso il consulente legale Vincenzo Carotenuto. Mas.Sag.
CronacaGas killer, malori prima del dramma