VALERIA GIACOMELLO
Cronaca

A Cerro al Lambro apre “Includiamo”, la gelateria dove lavorano ragazzi molto speciali

Un bagno di folla ha salutato l’inaugurazione del locale nella frazione Riozzo 2. L’ideatrice ha una figlia affetta da una malattia rara: "Da una sofferenza abbiamo fatto nascere un’opportunità"

Il taglio del nastro della gelateria Includiamo (in foto Anna Lazzerini, La Tela di Matilda)

Cerro al Lambro (Milano) – Un bagno di folla ha accompagnato l’inaugurazione della gelateria “Includiamo” in via De Gasperi nella frazione Riozzo 2, la prima del suo genere nel Sud Est Milano in cui lavoreranno ragazzi speciali. L’idea è di Anna Lazzerini, presidente dell’associazione La Tela di Matilda Odv e madre di Matilda, una bambina di 8 anni affetta da una malattia genetica rara.

"Da una sofferenza abbiamo voluto far nascere un’opportunità", ha spiegato la coraggiosa mamma. "Insieme ai miei cari ho sentito il bisogno di aiutare le famiglie che ogni giorno si trovano a combattere malattie terrificanti e di dare una possibilità ai ragazzi con fragilità di esprimere al massimo i loro potenziali. Ad aiutare i ragazzi dietro il bancone della gelateria si alterneranno sette volontari che di lavoro fanno tutt’altro. Per diventare gelatai provetti hanno seguito corsi e sono stati coadiuvati da professionisti che si sono prodigati. Voglio ricordare gli sponsor: Fondazione Banco Bpm, l’architetto Laura Nai, il geometra Forestiere, il circolo Acli Melegnano e Rotary Club di Milano. Hanno dato un importante aiuto alla realizzazione della gelateria in meno di un anno".

Poco prima dell’inaugurazione, benedetta dal parroco don Giancarlo Malcontenti alla presenza del sindaco Gianluca Di Cesare, Federico Marcucci, Melissa Mineri, Francesca Spampinato e Fabiola Gallotta, i quattro giovani autistici inseriti nel progetto, hanno ricevuto gli ultimi incoraggiamenti da parte di Anna e dei loro educatori della cooperativa Eureka.

"Non sono emozionato – ha puntualizzato Federico – perché quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. Non so se farò questo lavoro per tutta la vita, ma l’importante è guadagnare soldi onestamente". "Sono contenta di iniziare questo percorso – gli ha fatto eco Fabiola – perché il traguardo è l’indipendenza. Lavoreremo bene insieme. Federico è l’unico maschio ma lo trattiamo bene, è come un fratello". "Abbiamo cominciato con i primi quattro ragazzi – ha dichiarato Marco Polli, direttore dell’area disabilità della cooperativa Eureka – ma contiamo di farne partecipare molti altri, nelle nostre strutture di Melegnano e Lodi ne ospitiamo 36. Prima di inserirli in un contesto lavorativo facciamo seguire corsi e simulazioni per farli abituare al contatto con il pubblico e agli ambienti affollati".