
Gelato che passione
Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano Milano - È uno dei più effimeri piaceri della vita: si squaglia in un attimo e ha pure il difetto dell’urgenza, tipo: assaggiami ora o subito. Ma è squisito. Come sosteneva il grande Voltaire per forzarne l’elogio attraverso il paradosso, "… peccato che non sia illegale". Per fortuna non lo è. Anzi, a ben guardare, mai visto un periodo più felice per quel comfort food che finisce in un bicchierino o in un simpatico cono, ormai diventato un prodotto identitario del patrimonio agroalimentare italiano. E in cerca di una gerarchia che eviti il disagio di dovere scegliere, arriva utilissima la nuova guida "Gelaterie d’Italia", una Bibbia per chi ama e adora sorbetti, creme e blend che scomodano tradizione e innovazione. Anche a Milano. Dove, per la cronaca, sono 6 i locali che si aggiudicano il massimo della valutazione, ovvero i prestigiosi "3 coni" accompagnati dal giudizio "eccellente". E in questo piccolo drappello di campioni, c’è pure una new entry assoluta: è il "Crema" di via Giovanni da Procida, piccolo capolavoro dell’imprenditore (e appassionato) Giorgio Bulgari e atelier di cose buone firmato dal talentuoso Claudio Torcè, spazio elegante e internazionale aperto nel luglio scorso ai margini di City Life, dove spiccano sorbetti golosissimi e bizzarri e una ricca lista di creme, dalla tradizionale gianduia al cioccolato e habanero alla ricota sambuca e caffè, dallo zabaione allo Sfursat alla crema al cardamomo. Risultato: il Gambero Rosso l’ha indicato come la "novità dell’anno in Lombardia" e presto, in città, verrà aperto un secondo punto vendita. Nel gotha c’è sempre Pavè con la bravissima Simona Carmagnola e i suoi gusti strepitosi (imperdibile quello alla "sbrisolona") proposti nel bel locale di via Cesare Battisti. C’è Francesco Paganelli, in quell’angolo benedetto tra via Fara e via Adda dove si gustano gelati fantastici. Senza scordare il brillante trio – Marco Summonte, Francesca Acquaviva e Andrea Bistaffa – che firma "Lo Gnomo Gelato" di via Cherubini; ma nemmeno l’esperto gelatiere Maurizio Poloni, maestro e volto di un’insegna – "Artico" – dove creme e cioccolato fanno festa. Infine, tra i "tre coni" meneghini, impossibile non salutare la felice conferma di "Ciacco", regno del "chimico gelatiere" Stefano Guizzetti, con i suoi gelati senza additivi e dove le materie prime, biologiche e biodiverse, la fanno da padrone. Nell’edizione 2021 della guida non mancano i buoni indirizzi fuori città: tra gli altri, "-16° Artigiani del Gelato" a Lainate e "Fiordipanna" a Cornaredo. Infine, il Gambero Rosso premia anche i maestri dell’arte bianca che si segnalano per il loro "gelato del pasticcere". E qui, a Milano, brillano solo Peck e L’Ile Douce. Posti elettivi, dove ripensare a Dustin Hoffmann e alla sua memorabile battuta nella quale citava, tra le cose fondamentali della vita per essere felice, l’Oscar del cinema, il sesso, la pizza. E – ovviamente - un buon gelato.