BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Gelso d’Oro: i migliori sul podio: "Grazie, siete un esempio"

Sport, sociale e volontariato a Cernusco. Dagli scout a don Alberti, alla Casa delle Arti

Gelso d’Oro: i migliori sul podio: "Grazie, siete un esempio"

Ha scelto il Gelso d’oro e non a caso: è forse la cerimonia che ama di più, per il suo primo, per quanto breve, intervento in pubblico dopo le cure per il tumore. "Lascio subito la parola al vice Marco Erba - ha detto il sindaco Ermanno Zacchetti - sono lontano dall’essere al 100%, ma ho fatto di tutto per esserci, credo che questa cerimonia sia una delle più importanti per la città e anche il momento più significativo della Fiera di San Giuseppe che prende il via con questo appuntamento e arriverà a fino a domenica". Commozione che si aggiunge a commozione per i cernuschesi eccellenti che giovedì sera si sono passati il testimone uno dopo l’altro sul palco della Casa delle Arti, una passerella del merito, piena di significato che tocca tanti ambiti, dallo sport al no-profit.

Applausi e ovazioni a cominciare dagli scout, schierati in divisa, per l’occasione, "una realtà educativa importante dal 1996", e poi per don Giampiero Alberti, il parroco che per 50 anni ha portato volontari in Medio Oriente e "ha legato la propria vita a quei luoghi per avvicinare culture e religioni diverse". Il cardinal Martini gli affidò il compito di seguire il dialogo interreligioso con l’Islam e il Buddismo inviandolo a Roma e ha collaborato con la Cei sui rapporti con la Terrasanta. Riflettori puntati anche su Fedele Melzi, "l’instancabile animatore" che organizza "viaggi, tour, serate musicali e danzanti" e che nel 2001 fondò l’associazione Amici del Tempo Libero, punto di ritrovo di molti "over" sul Naviglio. Collabora con il Comune per il servizio di trasporto anziani e negli anni della pandemia ha aiutato a mettere a punto il lavoro dei volontari e della protezione civile e a sostenere la raccolta fondi per il reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Uboldo. Stesso impegno per i Tresoldi, padre, madre e figlio che hanno fondato il judo in città, perché credono che "lo sport tenga i ragazzi lontano dal disagio" e oggi quella loro opera silenziosa per i più giovani è stata premiata.

Come l’impegno di Lucio Assi, che "ha guidato generazioni di ventenni verso il sociale". Il suo è il Gelso d’oro alla memoria, "Lucio - spiegano dal palco - è stato un esempio di altruismo e l’amore per il prossimo è stata la missione di tutta la sua vita". Responsabile dell’Azione Cattolica cernuschese, per 35 anni è stato volontario della Croce Bianca e di Avis, al lavoro in ambito parrocchiale come cuoco al campeggio, in Unitalsi e con gli Amici di Lourdes. Per tanto tempo ha garantito pure il servizio di ristoro e accoglienza all’Oasi del Santuario di Santa Maria Addolorata lungo il canale. Per lui, una sola parola: "Indimenticabile".