SIMONA BALLATORE
Cronaca

Gender gap, la svolta di Milano con le rettrici: “Lo studio rende protagoniste”

L’incontro con il sindaco e gli studenti su divari di genere e sfide: “Fino a quando non faremo più notizia”. Dalla forbice delle materie Stem al nodo sicurezza. La tecnologia ‘al maschile’ porta con sé pregiudizi

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Il dibattito con i liceali del Tenca, dell’Oriani Mazzini e della Consulta degli studenti

Milano - Non è una moda, né una congiuntura. Né una questione di “quote rosa“. Ma che il dato sia “storico” lo sottolinea il sindaco Giuseppe Sala, incontrando le rettrici di Milano insieme agli studenti del liceo Tenca, dell’Istituto Oriani Mazzini e della e della Consulta provinciale degli studenti: ci sono Giovanna Iannantuoni di Bicocca (prima presidente Crui), Donatella Sciuto del Politecnico, Marina Brambilla della Statale ed Elena Beccalli della Cattolica a rispondere alle loro domande, nella sala dell’Orologio.

E dal primo novembre ci sarà anche Valentina Garavaglia a guidare la Iulm: cinque donne al vertice degli otto atenei. Si riparte da qui - e dalle nuove generazioni - per inquadrare i divari ancora da superare. A partire dalla politica: “Credo che sia ancora un po’ troppo maschile – conferma Sala, “interrogato“ dai ragazzi –, ma qualche cambiamento si vede e noi a Milano stiamo cercando di dare l’esempio. Abbiamo una presidente del Consiglio comunale donna, una vicesindaca e in giunta c’è parità di genere”. E, ancora, “le quote rosa, sono state fondamentali ma bisogna andare oltre, non bastano più i numeri”.

Le rettrici si raccontano, partendo anche dai loro studi. C’è l’economista Iannantuoni, che incoraggia le ragazze ad essere ambiziose e affronta il gap occupazionale: “Nel nostro Paese una donna su due non lavora. Perché? Dobbiamo portare più donne al lavoro dando la possibilità di garantire i molteplici ruoli che le donne hanno. Anche gli uomini sono padri, ma a nessun rettore viene chiesto come fa a conciliare lavoro da rettore con ruolo padre”. Marina Brambilla ricorda il ruolo della formazione: “Non siamo diventate rettrici con le quote, c’è un meccanismo elettorale. C’è alle spalle un percorso professionale e tanta ricerca scientifica. Le donne riescono a essere protagoniste quando vengono messe nelle condizioni di studiare: Milano e la Lombardia dimostrano che dove si può studiare riusciamo a contribuire alla società. L’obiettivo è arrivare a quel momento in cui non sarà più una notizia avere rettrici donne. Se oggi c’è questo evento è perché ancora c’è un tema forte. A livello nazionale, sul numero di rettori per arrivare al 50% ci vorrebbero 80 anni”.

Donatella Sciuto è un’ingegnera. “Ingegnere elettronico – sottolinea –. Quando ho fatto il Politecnico, anni fa, i bagni per le donne non c’erano. Alcuni settori come ingegneria meccanica hanno meno del 10% di ragazze. Per il design della moda la maggioranza sono donne. La tecnologia può rappresentare ulteriori pregiudizi di genere. Quando è stata inventata la cintura di sicurezza è stata pensata su un uomo alto un metro e 80”. Ricorda i rischi nell’Era dell’IA: “Se verrà programmata soprattutto da uomini, come oggi, porterà i pregiudizi degli uomini”. Elena Beccalli, rettrice di Cattolica ed esperta di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative, aggiunge un altro divario da superare: “L’inclusione finanziaria si interseca con quella di genere. Nel nostro Paese un terzo sono le donne che non dispongono di un conto corrente”.

Sotto la lente anche il nodo sicurezza, sollevato da uno studente: “Non voglio mettermi in una condizione di difesa e cavarmela dicendo che la sicurezza dipende dalle forze dell’ordine e quindi dallo Stato, né voglio cavarmela dicendo che è tutta una narrazione – risponde Sala –. Quando si parla di sicurezza, penso soprattutto alle donne. Poi possiamo anche sentire l’influencer di turno che dice la sua ma io sto cercando di lavorare su una serie di cose: entro la fine del mio mandato arriveremo a un numero di vigili che Milano non ha mai avuto, ma bisogna lavorare su alcuni aspetti tecnici, ad esempio sulla città più illuminata e il trasporto pubblico”.