GIULIO MOLA
Cronaca

Genitori violenti in campo, l’Ausonia: “Chi sta coprendo la loro identità? Perché l’impianto di sorveglianza a circuito chiuso è dismesso da due anni?”

La società milanese coinvolta suo malgrado in un folle pomeriggio che di sport aveva ben poco, si è fatta sentire in maniera decisa

La violenza sul campo sportivo durante una partita di ragazzi

La violenza sul campo sportivo durante una partita di ragazzi

Milano, 30 settembre 2024 –  Dopo il sabato di violenze subìte al centro sportivo "Crippa" di Cinisello al termine del match valevole per il campionato provinciale under 16 e il "tardivo" e discutibile comunicato della società padrona di casa arrivato soltanto nella serata di domenica, ieri l'Ausonia Academy, società milanese coinvolta suo malgrado in un folle pomeriggio che di sport aveva ben poco, si è fatta sentire in maniera decisa.

Ribadendo a voce alta quel che è successo sul campo di via dei Lavoratori: "La società Ausonia Academy intende esprimere il proprio sdegno e condannare fermamente quanto avvenuto al termine della gara Città di Cinisello - Ausonia Academy disputata sabato 28.09.2024 e valevole per il campionato provinciale under 16 del Settore Giovanile Scolastico Figc. I ragazzi e i componenti dello staff, oltre che essere stati insultati dagli spalti per larghi tratti della gara, hanno subìto una vera e propria aggressione (all’interno di un'area tecnica dove SOLO le persone presenti nella distinta di gara possono stare o transitare) per il semplice fatto di aver pareggiato la partita a pochi minuti dalla fine. Due componenti del nostro staff sono finiti in ospedale con conseguenza non da poco (come si evince dai referti medici) e alcuni ragazzi hanno riportato i segni di una colluttazione scatenata da persone (sostenitori evidentemente del Città di Cinisello) che li hanno aggrediti senza motivo e in maniera violenta nei pressi dello spogliatoio". Ma alla dirigenza dell'Ausonia Academy non è affatto piaciuta un'altra presunta verità, quella raccontata da chi li ospitava e avrebbe dovuto garantire la loro incolumità, al di là dell'evento sportivo. "Leggiamo con stupore il passaggio del comunicato della società Città di Cinisello, diffuso tra l'altro ben oltre 24 ore dall’accaduto , in cui si riporta che un loro giocatore avrebbe subito un atteggiamento minaccioso da parte di un nostro dirigente visto che proprio i nostri dirigenti e allenatori sono stati picchiati e costretti a recarsi in ospedale per il semplice motivo che si sono immediatamente frapposti tra gli aggressori e i ragazzi per difendere questi ultimi. Vorremmo invece fare queste domande: chi ha autorizzato gli aggressori ad entrare in un’area che deve essere protetta ? Chi sta “coprendo” la loro identità nonostante la gravità dei fatti accaduti? Era presente un impianto di sorveglianza a circuito chiuso, ma perché è dismesso da due anni? Confidiamo che ciò che hanno subito i nostri tesserati oggi non debbano subirlo altre squadre e che l’autorità giudiziaria indaghi per identificare i responsabili". Nel frattempo sono state depositate, da parte del dirigente e del preparatore atletico presi a cazzotti (nelle prossime ore lo farà anche il papà di un giovanissimo calciatore neroverde colpito con una testata da un tesserato avversario) le relative denunce penali a carico di ignoti.

Si muove anche la giustizia sportiva, come annunciato a TeleLombardia dal presidente del CRL, Sergio Pedrazzini. Entro giovedì attese le prime decisioni che si baseranno sul referto consegnato dall'arbitro.