ANNA GIORGI
Cronaca

Genovese e le feste nel superattico: "Tutti sapevano cosa accadeva"

Milano, il manager accusato di stupro: eravamo drogati, cercavamo lo sballo estremo facendo cose estreme

Alberto Genovese

Alberto Genovese

Milano - "Eravamo drogati, ci frequentavamo fra drogati e facevamo cose da drogati. La anormalità era la nostra normalità. Cercavamo lo sballo estremo facendo cose estreme, sul sesso come su tutto il resto. Quello era diventato il mio mondo. E alle feste non c’erano ragazze o altre persone che non condividessero quello stile di vita estremo". Uno stralcio dell’interrogatorio di Alberto Genovese, 36 anni, ex brillante manager, che da due mesi si trova ai domiciliari in una struttura per disintossicarsi, finito in carcere il 6 novembre dell’anno scorso, dopo aver sequestrato una 19enne habitué delle sue feste a terrazza Sentimento e averla stuprata per venti ore sotto l’effetto della droga. Ma non solo, risponderà anche di un’altra violenza sessuale nei confronti di una 23enne avvenuta, con gli stessi metodi estremi, pochi mesi dopo, nella sua villa di Ibizia.

Ieri l’ex enfant prodige della finanza, ha parlato davanti all’aggiunto Letizia Mannella, ai pm Paolo Filippini e Rosaria Stagnaro. Giacca blu, pantaloni beige, dimagrito, ma in forma, ha spiegato che si sta dintossicando, che sta meglio. è stato proprio lui, difeso dal team di avvocati dello studio Isolabella, a chiedere di essere ascoltato. La sua deposizione non cambia il quadro della gravità dei fatti. Ha fornito la sua versione, hanno spiegato gli investigatori, ha raccontato che cosa era quel mondo in cui nulla era più normale. Nei giorni scorsi è stata sentita anche la sua ex fidanzata, S.B. accusata di aver partecipato a due violenze sessuali. La ventenne ha raccontato come venivano prescelte le giovani che piacevano a Genovese. "Dovevano essere di bella presenza e giovanissime". "I rapporti a tre erano una scelta di Alberto. A me non piacevano in particolar modo", ha spiegato agli inquirenti la giovane affermando di aver "assecondato" le pratiche sessuali solo per compiacere il suo compagno: "Assecondavo i suoi desideri sessuali. Non era una cosa che partiva da me. Avevo paura di perderlo, lui minacciava di lasciarmi e mi diceva che sarebbe tornato con la sua ex, che lo assecondava di più". Genovese e la ex hanno raccontato anche come si svolgevano le “giornate estreme“: "A volte non abbiamo dormito per quattro giorni consecutivi, consumando droghe e festeggiando senza la percezione del tempo che passava". Per Genovese si attende il rinvio a giudizio e poi la scelta di un rito alternativo.