Dario
Balotta*
Il gravissimo incidente dalla funivia Stresa-Mottarone nel Verbano precipitata con a bordo quindici persone ripropone con forza il tema della sicurezza nel settore dei trasporti e della viabilità.
Dopo i recenti crolli dei ponti stradali di Genova, Aulla (Massa Carrara) e La Spezia e i deragliamenti di un treno locale a Pioltello nel Milanese e del treno Alta Velocità a Tavazzano sempre nel Milanese appare evidente che sono insufficienti le manutenzioni delle reti (stradali e ferroviarie) e inadeguati i sistemi di vigilanza ministeriali dell’ Ansfisa.
L’organo di vigilanza recentemente ha unificato il settore stradale e quello ferroviario lasciando però nel limbo le funivie.
Infatti due anni fa il ministero dei Trasporti aveva approvato un decreto, contenente i modelli dei regolamenti di esercizio per le varie tipologie di impianti a fune (seggiovie e funivie, sciovie e funicolari), in servizio pubblico per il trasporto di persone.
Si tratta di controlli per l’esercizio e la manutenzione degli impianti a fune adibiti al trasporto pubblico di persone che evidentemente non sono stati effettuati e che ancora una volta lasciano una grande ombra sulla gestione del ministero dei Trasporti da poco diventato della Mobilità Sostenibile.
Ministero che continua a proporre nuove opere senza curare la manutenzione di quelle già esistenti e vigilare sulla loro sicurezza.
*Presidente Osservatorio
Nazionale Infrastrutture
e Trasporti