MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Giambellino senza medico: "Costretti a fare chilometri"

La raccolta firme per chiedere un sostituto in zona supera le 500 adesioni "Perché il degrado delle periferie si combatte anche offrendo servizi e salute"

Giambellino senza medico

di Marianna Vazzana

Oltre 500 firme raccolte in meno di una settimana per chiedere un medico di base al quartiere Giambellino. Gli anziani, e non solo, sono in stato di agitazione permanente perché il dottore della zona popolare racchiusa tra le vie Giambellino, Odazio, Segneri e Degli Apuli andrà in pensione senza essere sostituito. "Molti di noi sono ultrasettantenni e con diverse patologie. Anche solo prendere il tram, più volte a settimana, sarebbe un calvario", hanno evidenziato sulle pagine del Giorno. La risposta dell’Ats è che "il dottor Carlo Lorenzo Veneroni (il medico di medicina generale attualmente in servizio, ndr) cesserà l’attività il Primo luglio. Nell’ambito sono disponibili 6.847 scelte, quindi non verrà inserito nessun incaricato temporaneo. In questo periodo peraltro non se ne trovano nemmeno per gli ambiti dove sarebbero necessari. Nell’ultima pubblicazione degli ambiti carenti avevamo inserito dei vincoli in ogni Municipio per le zone più periferiche, ma sono andati deserti. Verranno riaperti i termini per ricercare eventuali incaricati disponibili".

Per "ambito" si intende però l’intero Municipio 6, con quasi 152mila abitanti. "E gli altri ambulatori del quartiere sono già pieni", ha spiegato Maria Palomares, referente del comitato “No racket, no abusivismo”, tra i promotori della petizione. "Il degrado delle periferie si combatte anche non facendo morire servizi essenziali. Serve la garanzia di continuità dei servizi essenziali partendo dal medico di base", si legge nel testo.

Le firme raccolte verranno consegnate alle istituzioni, Ats, Asst di riferimento, Regione, Comune e Municipio 6. Sergio Meazzi, vicepresidente del Municipio 6, ha preso a cuore il problema: "Ho provato a fare una ricerca nel portale dedicato – scrive su Facebook – e i medici disponibili ad accogliere i pazienti rimasti a ‘piedi’ sono molto lontani. A Regione Lombardia faremo presente che un medico di base non può avere 1.300 pazienti circa o più, e chiederemo che in via Giambellino possa essere attivato un servizio di medicina di base per raccogliere la stupenda eredità (medica e sociale) di Carlo Lorenzo Veneroni". Maria Palomares aggiunge di aver contattato referenti regionali e di Aler: "Ci sarebbe disponibilità a trasformare uno spazio sfitto di via Odazio in ambulatorio, come era in passato. Ma prima deve esserci un dottore".