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Giangilberto Monti, chansonnier: "Il saluto al mondo che ho amato"

Giangilberto Monti offre un viaggio nel tempo e nell'anima artistica di Fo, Svampa e Jannacci al pubblico dello Zelig. Con Fabrizio Bernasconi, Alessio Pacifico, Marco Mistrangelo e Marco Brioschi, omaggia la città, il suo mondo e le sue radici con brani originali, canzoni storiche e una versione milanese della "Canzone del Maggio" di De André.

Giangilberto Monti, chansonnier: "Il saluto al mondo che ho amato"

È un viaggio nel tempo e nell’anima artistica dei Fo, degli Svampa, degli Jannacci, quello che Giangilberto Monti offre stasera al pubblico dello Zelig tra le memorie ondulate di un “Concerto alla milanese” che lo riporta ai suoi esordi. "Sto scrivendo con Vito Vita un libro sulla storia del mondo comico milanese che uscirà l’anno prossimo e, spulciando tra i ritagli di giornale, ho scoperto di aver debuttato proprio allo Zelig nell’ormai lontano dicembre ’86 con un recital di canzoni che eseguivo nella prima parte di serata. Nella seconda, infatti, il palco toccava ad Aldo e Giovanni (ancora senza Giacomo) di cui, fra l’altro, ero autore" racconta lo chansonnier, attore e scrittore milanese, 71 anni. "Così, nell’attesa di ‘Chansonissima – Un secolo di canzoni d’autore fra Italia e Francia’, lo spettacolo sulla ‘chanson’ che ho in agenda il 28 febbraio al Teatro Gerolamo, mi sono detto: perché non tornare lì dov’è cominciato tutto per rendere omaggio alla città, al mio mondo e alle mie radici?”. Monti sarà accompagnato da Fabrizio Bernasconi al pianoforte, Alessio Pacifico alla batteria, Marco Mistrangelo al contrabbasso. Ospite alla tromba Marco Brioschi “un musicista di culto a cui piace quel che faccio e che ho così invitato”. Lo spirito, infatti, è quello della serata fra amici. "Lo intendo come il saluto ad un mondo che ho amato, conosciuto e frequentato" conclude Monti. "Ho preparato un pot-pourri di miei brani, un po’ di quelli dell’album ‘Le canzoni del Signor Dario Fo’, qualche pezzo storico della tradizione cittadina e una chiusura con omaggio a De André grazie alla ‘Canzone del Maggio’ chew a suo tempo ho tradotto in milanese".

Andrea Spinelli