Milano, 13 febbraio 2019 - Lavori stoppati almeno fino a lunedì. Il ministero dei Beni culturali guidato da Alberto Bonisoli sospende la riqualificazione del Giardino dei Giusti al Monte Stella per verificare che le modifiche dell’area rispettino il progetto di vincolo su tutto il quartiere Qt8 avviato dal Ministero pochi giorni fa e siano compatibili con l’attuale assetto previsto dall’originario progetto dell’architetto Bottoni. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno a metà pomeriggio e scatena una dura polemica politica del Comune, dell’Associazione Giardino dei Giusti e del Pd milanese contro il Governo.
Il ministro Alberto Bonisoli, milanese e grillino, prova subito gettare acqua sul fuoco precisando che «lunedì 18 febbraio è in programma una riunione degli organismi tecnici per consentire un esame approfondito di tutti gli atti e assumere una decisione definitiva». Ma la sospensione dei lavori, intanto, provoca una dura reazione dell’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, che interviene nel pomeriggio in Consiglio comunale e parla di «entrata a gamba tesa del ministro» e di «scelta ideologica di Bonisoli, che vuole imporre una visione minoritaria, quella che dice no a tutto e detta diktat a Milano». E, sul suo profilo Facebook, rincara la dose: «Altro che autonomia differenziata. Milano è in balia dell’ego ideologico dei ministri. È una vergogna». Il Comune e il Pd milanese, con la segretaria Silvia Roggiani, difendono a spada tratta il progetto di restyling finanziato con 800 mila euro dall’associazione Giardino dei Giusti, che ieri definiva «assurda la richiesta di blocco dei lavori da parte della Soprintendenza, su pressione del ministero per i Beni culturali». Ma c’è anche un fronte politico che sostiene la decisione di Bonisoli, dal consigliere comunale del M5S Gianluca Corrado che parla di «vergognosa strumentalizzazione di Maran, i lavori nel Giardini dei Giusti sono sospesi perché il vincolo sul Qt8 lo imponeva» al consigliere di FI Alessandro De Chirico («bene il ministro, il progetto è troppo impattante») fino al leghista Gabriele Abbiati, che oggi presenterà un’interrogazione in merito.
Ma in cosa consistono i lavori al Giardino dei Giusti? L’intervento prevede la realizzazione di nuovi percorsi in pietra, che culmineranno in un auditorium all’aperto per circa duecento persone. Lungo i sentieri verranno installate alcune targhe commemorative poste su un supporto prismatico in ferro e valorizzate da un’apposita illuminazione. Il tracciato sarà suddiviso in tre tappe: il Giardino del Dialogo, il Giardino delle Sculture e il Giardino della Meditazione. Lunedì si saprà se i lavori possono continuare o il progetto sarà archiviato.
massimiliano.mingoia@ilgiorno.net