Milano, 13 marzo 2016 - In principio era terra di nessuno. Prima che un gruppo di oltre 150 cittadini coraggiosi, dal 2012 riuniti nell’associazione ‘Comitato Ponti’, decidesse di recuperare la discarica abusiva che costeggiava la ferrovia tra via Ponti e via Malaga, facendone un giardino aperto a tutti. Marzia Biraghi, 61 anni, presidente dell’associazione, è una delle responsabili di questo piccolo paradiso strappato al degrado in un quartiere non facile, dove incuria e occupazioni abusive sono all’ordine del giorno. Armata di una scopa e di tanta buona volontà, fa ogni giorno della pazienza il mezzo più efficace per rendere il cambiamento un fatto stabile. Sul cancello di ingresso, che custodisce un’area di 5mila metri quadrati, è apposto un cartello: “Giardino nascosto”. Per entrarci è necessario un codice, che conoscono i soci e i responsabili, ma solo per una questione di sicurezza.
“Tutto nasce da una delibera del Comune di Milano del 2013 sui giardini condivisi - spiega Marzia - anche se noi avevamo messo gli occhi su quest’area già anni prima. Abbiamo vinto il bando e avuto in affidamento questo lembo di terra per tre anni, che scadono proprio ora. Poco male, perché abbiamo già fatto richiesta di rinnovo”. Un progetto studiato nei minimi dettagli, che ha significato anni di duro lavoro, ma che ha già dato i suoi frutti. L’area, infatti, è stata completamente ripulita e riqualificata, e ora è utilizzata per eventi culturali di vario tipo. “In alcune occasioni esponiamo anche un pianoforte, e sono tantissimi gli artisti che hanno fatto tappa da noi”, continua Marzia. A testimoniarlo i resti di alcune installazioni, frutto di una serie di spettacoli che a breve saranno sostituite per dare spazio ad altri eventi: libri appesi a un ramo, sedie legate ad alcuni tronchi d’albero, un palchetto improvvisato utilizzato per rappresentazioni teatrali, panchine in circolo che ospitano letture. L’ultima fatica è stata l’allacciamento idrico, sempre fornito dal Comune, mentre accanto all’ingresso è stata predisposta anche una zona per i cani.
Marzia lavora alacremente. A pochi passi un campo abusivo, mentre sul lato opposto del Naviglio la strada che costeggia la ferrovia è ancora in stato di degrado. “Il problema è il groviglio di proprietà - precisa Marzia - questo è un terreno pubblico, mentre di fronte a noi c’è un’area privata, per cui è difficile intervenire”. Finora, per fortuna non ha mai avuto problemi o ritorsioni, a parte qualche screzio iniziale: “Non diamo fastidio a nessuno, anzi, abbiamo portato un minimo di sicurezza e allegria”. La vita di Marzia è cambiata quando si è trasferita in zona. “Abitavo in un altro quartiere e la mia attività principale è una società immobiliare - ricorda - ma quando sono arrivata qui ho cominciato a capire quanto sia grave avere delle sacche di degrado in una città come Milano”. La primavera intanto si avvicina e sarà foriera di altri progetti, tra i quali l’orto didattico. “Il giardino è aperto a tutti. L’importante è averne cura e non dimenticarsi di chiudere il cancello dietro di sé”.
di GIUSEPPE DI MATTEO