MARIANNA VAZZANA
Cronaca

La seconda rinascita di Gioacchino: "Rieccomi in handbike dopo l’incidente"

L’allievo di Zanardi non rinuncia alla sua passione e torna a macinare chilometri

Gioacchino Fittipaldi

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Milano, 7 marzo 2022 - Il sorriso. I muscoli tesi. Sotto: l’asfalto; sopra: il cielo. "Eccomi, 289 giorni dopo. Felice". Gioacchino Fittipaldi è tornato ad allenarsi in strada sulla sua handbike, speciale bici che si aziona con le mani: "È la mia seconda rinascita", spiega il paraciclista 28enne originario di Lagonegro (Basilicata) e residente a Milano, rimasto paralizzato dalla vita in giù dopo uno schianto in motorino nel 2017 e poi investito il 20 maggio dell’anno scorso da un camion a Rozzano proprio mentre avanzava con il suo mezzo speciale. Il ricovero in ospedale è durato tre mesi. ​A settembre, il rientro a casa e l’allenamento tra quattro mura, con i macchinari. "Ma non vedevo l’ora di tornare sull’handbike all’aria aperta", rivela l’atleta, che ha gareggiato nei campionati italiani di paraciclismo, a maratone internazionali e al Giro d’Italia e che partecipa al progetto Obiettivo 3 promosso dal pilota e paraciclista Alex Zanardi, il suo mentore, il quale ha subìto un incidente-fotocopia a giugno del 2020: investito da un camion mentre era sull’handbike. "Sua moglie Daniela mi ha scritto spesso, per darmi supporto. Sono contento che finalmente anche Alex sia tornato a casa".

Fittipaldi ha dovuto affrontare un lungo percorso: lo schianto con il camion gli ha spezzato il femore in due punti. "All’inizio temevo di perdere la gamba. Ringrazio tutto il personale medico dell’ospedale Niguarda, che mi ha rimesso in sesto". Per poter tornare in strada "ho dovuto attendere che mi venisse tolto il fissatore con le viti, impiantato nel femore. Operazione dello scorso 31 gennaio". Ha dovuto anche comprare una nuova handbike "perché quella di prima era distrutta. Ringrazio la mia azienda, Mediobanca (Fittipaldi è laureato in Finanza alla Bocconi e si occupa della vendita di prodotti finanziari, ndr ), che ha contribuito all’acquisto della nuova bici". E sabato è arrivato il giorno del primo allenamento outdoor. "L’ennesima ripartenza. Non mi sono mai dato per vinto".

Insieme all’amico e collega paraciclista Alessandro D’Onofrio ha raggiunto Veniano, in provincia di Como, in auto, "poi via sull’handbike: abbiamo percorso una cinquantina di chilometri attraversando Appiano Gentile, Tradate, Cislago, Rescaldina". Ieri, altro giro a Erba, Como e Oggiono. "Vorrei tornare a gareggiare. Intanto, essere di nuovo in strada è meraviglioso, finalmente posso di nuovo dedicarmi alla mia passione. In questi due giorni ho percorso tragitti poco trafficati, sempre con luci, bandierina e casco. La strada è di tutti: ognuno deve stare attento all’altro. Ma c’è chi non vorrebbe neppure i ciclisti".