È la pedemontana dell’azzardo online, una striscia di Lombardia che parte dal Bresciano e attraversa la Città metropolitana di Milano fino ai Comuni attorno all’aeroporto di Malpensa. Paesi, spesso sotto i 10mila abitanti, dove si concentrano valori anomali di puntate online, con una spesa pro capite, tra giocatori e non giocatori, superiore a duemila euro all’anno, quando la media regionale è di 1.287 euro.
Escludendo un’epidemia di gioco online concentrata in un singolo Comune o errori nei dati dell’Istat e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, la spiegazione può risiedere in due fattori spesso combinati. Il riciclaggio di denaro attraverso le puntate online, che consentono di ottenere con le vincite somme di denaro pulite, e "la possibilità che in alcune aree urbane secondarie si sviluppino importanti poli di generazione dei volumi di gioco legati all’attività di conti online di “giocatori professionisti” che “investono” mensilmente sulle piattaforme decine di migliaia di euro".
L’anomalia più eclatante è quella di Villongo, paese della Bergamasca con poco più di ottomila abitanti. Qui la spesa media pro capite annuale è di 3.948 euro, secondo dati del 2022. Quattro volte in più della media della provincia di Bergamo, che si attesta sui 1.088 euro. Villongo è il Comune lombardo dove si giocano le somme più alte, ma non è l’unica anomalia.
"Nel 2022 a Villongo il valore delle giocate online è stato di 22 milioni di euro – spiega Massimiliano Vigarani, di Federconsumatori – e nel 2023 l’importo si è dimezzato, scendendo a 11 milioni di euro. Per quale motivo? Si tratta di flussi anomali, soldi che compaiono e spariscono. Anche attorno a Milano c’è una forte presenza di questo fenomeno".
Nella mappa realizzata da Federconsumatori e Cgil, nell’ambito del focus lombardo sul “libro nero del gioco d’azzardo“, i Comuni dove la spesa media pro capite è più alta si concentrano attorno a Milano. Cassano d’Adda, Vimodrone, Pieve Emanuele, Paullo, Gaggiano, Cesano Boscone, Sedriano, Arluno, Limbiate, Brugherio. Formano una corona attorno a Milano, per arrivare a Fino Mornasco, nel Comasco, e a Cardano al Campo, nell’area dell’aeroporto di Malpensa.
Zone dove, come è emerso da numerose inchieste, sono radicate organizzazioni mafiose. Forse una coincidenza, o forse no. Fatto sta che l’anomalia di questi numeri fa suonare un campanello d’allarme. Poi ci sono le giocate su canali illegali, le frodi quotidiane di siti che hanno il server a Malta o in altri paradisi fiscali.
“L’aumento del gioco d’azzardo online non si accompagna a una decrescita di quello fisico ma si è semplicemente ampliata l’offerta – spiega Vincenzo Greco, della segreteria milanese della Cgil – e i dati che emergono dal rapporto sono preoccupanti. Online è più facile l’accesso individuale anche da parte di giovanissimi e si abbassa la possibilità di controllo. Le persone giocano anche perché in tutti questi anni, fra crisi e precarietà, hanno subito una sorta di furto del futuro. Una persona gioca perché, in tanti casi, crede di non avere altri strumenti per poter migliorare la propria sorte".
Il gioco da remoto ha un’offerta potenzialmente illimitata ed è "più conveniente" per tutti gli attori in campo: per il gestore (solitamente grossi player che offrono il gioco su piattaforme nazionali ed internazionali) perché sono assenti i costi propri delle attività in sede fissa. Il web e i vari device costantemente connessi (in primis gli smartphone) consentono, poi, di raggiungere chiunque in qualunque momento.
Il gioco da remoto è "più conveniente" per il giocatore rispetto all’azzardo fisico: manca il controllo sociale e la barriera dell’accesso alla macchinetta o alla sala slot. Si gode di un sostanziale anonimato con il rischio (concretizzato) dato dalla maggiore facilità all’attività online per i minori, grazie alle identità "prestate".
Il banco, poi, mediamente si accontenta di una posta inferiore: 5,6% contro 26,8%. Ogni 100 euro giocati online tornano ai giocatori circa 94,4 euro. Ogni 100 euro giocati in tutti i giochi fisici mediamente tornano ai giocatori poco più di 73 euro. "Ma si perde sempre, rispetto ai giochi fisici è solo più complesso capire il meccanismo matematico-statistico che genera e dimensiona la perdita", si legge nel rapporto di Federconsumatori. Da qui la richiesta di un intervento per la prevenzione, controlli e un giro di vite su un sistema che sta dilagando.