Milano, 8 settembre 2023 – Giorgia Daluiso era a pochi chilometri da casa: sulla carta d’identità c’era ancora il vecchio indirizzo di via Vialba a Novate Milanese, ma in realtà si era trasferita da qualche tempo in piazza Gasparri, alla Comasina.
A casa però nnon ci è mai arrivata. L’incidente che le è costato la vita è avvenuto a Quarto Oggiaro, a due passi da Villa Scheibler: stando a una prima ricostruzione, la Mitsubishi Colt rossa su cui la ventenne stava viaggiando in compagnia di un amico di 23 anni stava percorrendo via Vittani da via Capuana verso via Melato.
Mancata precedenza
L’incrocio con via Satta non ha semafori, ma la segnaletica orizzontale e verticale indica a chi arriva che deve dare la precedenza; e invece, stando alle informazioni al momento a disposizione, l’utilitaria è passata comunque, tagliando la strada alla Mercedes Classe A nera che arrivava da sinistra
Lo schianto
L’impatto è stato inevitabile quanto disastroso: la Mitsubishi si è staccata da terra, ha travolto i paletti di ferro sistemati lungo il marciapiedi e si è schiantata contro la cancellata del palazzo d’angolo. Il terribile botto ha svegliato tutto il quartiere: in tanti sono scesi in strada per capire cosa fosse successo e cercare di dare una mano ai feriti. Per estrarre i due ragazzi dalla Mitsubishi è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco: Giorgia, in condizioni disperate, è stata trasportata d’urgenza al Niguarda, dov’è deceduta poco dopo il ricovero; il ventitreenne è stato ricoverato al San Gerardo di Monza, in prognosi riservata e in pericolo di vita.
L’altra vettura
Decisamente meno preoccupanti le condizioni dei tre ventenni che si trovavano a bordo della Mercedes, accompagnati al San Carlo e all’Humanitas. In via Satta hanno lavorato per ore gli agenti della polizia locale, che hanno effettuato i rilievi e avviato le indagini per ricostruire l’accaduto: gli accertamenti preliminari avrebbero confermato che la Classe A ha impattato contro la Colt sulla fiancata sinistra, spingendola poi contro la recinzione dello stabile sul lato opposto.
Gli accertamenti
I ghisa si concentreranno anche sulla velocità delle auto: a giudicare dai danni ripetuti dalle carrozzerie dei due veicoli e dal drammatico volo della Mitsubishi, sembra molto probabile che almeno una delle auto stesse viaggiando a una velocità molto elevata, quasi certamente superiore al limite di 50 chilometri orari previsto per i centri abitati.
Di conseguenza, l’ipotesi degli investigatori è che l’elevata velocità abbia giocato un ruolo determinante e che, abbinata alla precedenza non rispettata, non abbia lasciato scampo alla ventenne. Riscontri a questa pista si cercheranno pure nei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza, qualora ce ne siano di utili. La Mercedes e la Mitsubishi sono state sequestrate; e a breve la Procura potrebbe aprire un fascicolo per omicidio stradale, in vista dell’autopsia sul corpo della ragazza.
Gli amici
“Stamattina mi sono svegliato e ho letto quel messaggio: sono senza parole, è una tragedia”. Marco (nome di fantasia) fatica a trattenere le lacrime, seduto al tavolino di un bar della Comasina. Lì, ieri pomeriggio, alcuni amici di Giorgia Daluiso si sono ritrovati per darsi forza e piangere insieme la drammatica scomparsa della ventenne, morta nell’incidente di mezzanotte all’angolo tra via Satta e via Vittani. Ne aveva tanti di amici, Giorgia: a Novate Milanese, dove aveva vissuto in via Vialba; alla Comasina e a Quarto Oggiaro, dov’è avvenuto l’impatto letale tra la Mitsubishi Colt rossa e la Mercedes Classe A nera e dove andava a scuola.
Il ricordo
Giorgia aveva frequentato l’istituto Frisi fino a pochi mesi fa, nella sede di fronte a Villa Scheibler e non lontano da dove abitava ora, in piazza Gasparri: sul web si trovano ancora tracce della sua esperienza come rappresentante di classe della 3F, nel novembre del 2020, nel polo per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera di via Otranto. “Si era diplomata quest’anno in cucina: era solare, veniva a fare orientamento in occasione degli open day agli studenti più piccoli – ricorda un prof del Frisi –. Comunicava la sua passione con tanta gioia: voleva fare la chef”. “Che dire di lei? – sussurra un altro ragazzo – Era una ragazza aperta e sempre disponibile: siamo stati nella stessa comitiva per circa un anno, poi ci siamo un po’ persi di vista. Uscivamo insieme: andavamo a ballare, andavamo in centro, niente di particolare: era una persona tranquilla”.
Le ultime foto
Le ultime foto postate sul suo profilo Instagram raccontano della spensieratezza dei vent’anni: i baci a favore di smartphone, le frasi scherzose, gli scatti nella sua cameretta o con gli alberi di un parco come sfondo. Un sorriso spezzato per sempre a quel maledetto incrocio, a pochi chilometri da casa. Un incrocio diventato subito meta di pellegrinaggio per chi ha deciso di lasciare un fiore, un ricordo o semplicemente di fermarsi per una preghiera.