REDAZIONE MILANO

Giornata europea dei Giusti, ecco i sei nuovi nomi ricordati nel Giardino al Monte Stella di Milano

Oggi si celebra il ricordo delle vittime (ebraiche e non) di discriminazioni e persecuzioni, e che si sono opposte a regimi totalitari e ai crimini contro l’umanità. La cerimonia d’intitolazione nel parco a loro dedicato al Qt8 si terrà mercoledì 11 marzo

Gli olimpionici cecoslovacchi Dana ed Emil Zapotek

Gli olimpionici cecoslovacchi Dana ed Emil Zapotek

Milano, 6 marzo 2025 – Sono Bronisław Czech, Antonio Maglio, Harry Seidel, Dana ed Emil Zatopek e Khalida Popal le figure che verranno onorate come nuovi Giusti, nel 2025, al Giardino dei Giusti di Milano al Monte Stella. Lo ha deciso l’assemblea dell’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano – formata dalla Fondazione Gariwo, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il Comune di Milano – che ha scelto anche il tema per le celebrazioni della Giornata dei Giusti dell’umanità 2025: “I Giusti dello sport. Storie di atleti che hanno scelto il bene”. La cerimonia si svolgerà a cinque giorni di distanza dalla Giornata mondiale dei giusti che si celebra oggi in tutto il mondo. “Scelta – fanno sapere da Palazzo Marino – per permettere una più ampia partecipazione degli studenti, che come sempre sono i veri protagonisti della cerimonia”. 

"Altruismo e libertà”

Sempre la Gariwo ha scelto anche il tema per le celebrazioni della Giornata dei Giusti dell’umanità 2025: “I Giusti dello sport. Storie di atleti che hanno scelto il bene”. “Milano è fiera di accogliere al Giardino dei Giusti i nomi di queste donne e di questi uomini che, attraverso le loro scelte di vita e la determinazione con cui le hanno portate avanti, hanno reso concreti e tangibili i valori che lo sport ha trasmesso loro: solidarietà, inclusione, altruismo, libertà – è il commento del sindaco di Milano Giuseppe Sala –. Tra un anno e mezzo, Milano sarà al centro dell'attenzione del mondo grazie alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi invernali. Sarebbe un'occasione mancata se ci limitassimo ad attendere di assistere alle gesta dei campioni in arrivo da tutto il mondo per questo evento. Occorre accompagnare il percorso di preparazione a questo importante appuntamento con occasioni di riflessione che mettano in luce quanto lo sport sia fondamentale nella formazione, personale e comunitaria, degli individui, e quanti insegnamenti sia in grado di lasciare a chi lo pratica, lo segue, lo apprezza. Rendere onore ai Giusti dello sport il prossimo marzo è sicuramente una tappa fondante di questo cammino”.

Le personalità scelte

Ecco chi sono i nuovi “giusti” – tutti contraddistinti dalla passione e dall’amore per lo sport – il cui nome comparirà nel parco a loro dedicato della Montagnetta. Bronisław "Bronek" Czech (1908-1944). Fu il primo sciatore polacco di livello internazionale, eccellendo in sci di fondo, salto, combinata nordica, slalom e discesa. Partecipò a tre edizioni delle Olimpiadi invernali (1928, 1932, 1936) e vinse 24 titoli nazionali. La sua vita cambiò con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, durante la quale si impegnò come corriere clandestino per la Resistenza polacca, aiutando molte persone a fuggire. Nel 1940 fu arrestato dalla Gestapo e deportato ad Auschwitz, dove rifiutò di collaborare con i nazisti nonostante le promesse di un trattamento più favorevole. Morì nel campo il 5 giugno 1944.

Lo sciatore (e artista) polacco Bronisław "Bronek" Czech (1908-1944)
Lo sciatore (e artista) polacco Bronisław "Bronek" Czech (1908-1944)

Il medico di origini pugliesi

Antonio Maglio (1912-1988) Neurologo pugliese, fu un pioniere nella riabilitazione dei paraplegici nell'Italia degli anni '50. Sfidò scetticismo e inerzia per trasformare un campo ignoto in una nuova speranza di vita per chi era affetto da lesioni midollari. Grazie al suo impegno, molti paraplegici non solo ritrovarono una vita normale, ma divennero campioni sportivi. La sua utopia si concretizzò nel 1960, con le prime Paralimpiadi di Roma. Maglio creò il primo centro per paraplegici, dove introdusse concetti rivoluzionari come la sport-terapia, il reinserimento socio-lavorativo e l'uguaglianza tra disabili e non. I suoi innovativi metodi portarono risultati straordinari, riducendo il tasso di mortalità e migliorando la vita dei pazienti. Con la sua visione, Maglio pose le basi per il movimento paralimpico mondiale. 

Antonio Maglio (1912-1988) medico italiano e neuropsichiatra
Antonio Maglio (1912-1988) medico italiano e neuropsichiatra

Un calcio ai pregiudizi

Khalida Popal (1987). Ex capitano e fondatrice della nazionale femminile di calcio afghana, ha affrontato la repressione dei talebani fin dalla giovane età, diventando un bersaglio del regime per il suo attivismo. Costretta a fuggire nel 2011, ha continuato a battersi per i diritti delle donne fondando in Danimarca l'organizzazione Girl Power, che promuove l'inclusione e l’emancipazione femminile attraverso il calcio e la leadership. Nel 2021, Popal ha orchestrato l’evacuazione delle calciatrici afghane, salvandole dal ritorno del regime talebano e trasferendole in paesi come Australia, Regno Unito e Portogallo. 

Harry Seidel soprannominato "il ciclista del muro di Berlino"
Harry Seidel soprannominato "il ciclista del muro di Berlino"

Harry Seidel (1938-2020). Nato e cresciuto nella parte orientale di Berlino, fin da giovane si ribellò all'indottrinamento politico imposto dal sistema educativo socialista. Ciclista su pista, nonostante vinse numerosi campionati, Seidel non fu convocato per le Olimpiadi del 1960, presumibilmente per motivi politici o per il suo rifiuto di assumere steroidi anabolizzanti, pratica diffusa tra gli atleti della Repubblica democratica tedesca. Questa esclusione lo portò a rompere con il regime e a trasferirsi a Berlino Ovest, dove continuò la sua carriera sportiva. Nell'agosto del 1961, con la costruzione del Muro di Berlino, la sua vita cambiò radicalmente. Seidel divenne infatti un attivo "aiutante di fuga", permettendo a decine di persone a scappare dalla Germania Est. Contribuì alla fuga di oltre 100 persone. Nel novembre del 1962, Seidel fu arrestato e condannato all'ergastolo dopo un processo propagandistico. Dopo quattro anni di prigionia, Seidel fu liberato grazie a un accordo di riscatto tra la Germania Ovest e la Ddr.

Al di là del muro

E infine Dana (1922-2020) ed Emil Zátopek (1922-2000). Dana, una formidabile giavellottista, ed Emil, soprannominato "la locomotiva umana" per il suo stile di corsa e il suo spirito inarrestabile, furono una delle coppie sportive più celebri della storia. Il picco della loro carriera coincise con le Olimpiadi di Helsinki del 1952, dove entrambi conquistarono l'oro. Emil vinse tre medaglie d'oro nella corsa (5.000 metri, 10.000 metri e maratona), mentre Dana vinse il lancio del giavellotto. Nel 1968, durante la Primavera di Praga, Emil e Dana si schierarono apertamente a favore delle riforme democratiche guidate da Alexander Dubček.

Firmarono il “Manifesto delle 2.000 parole”, un documento che chiedeva maggiore libertà politica e sociale. Questa scelta coraggiosa, che li vide in prima linea durante le proteste, portò gravi conseguenze quando le truppe del Patto di Varsavia invasero la Cecoslovacchia per soffocare il movimento. Emil perse il suo lavoro, fu espulso dal partito comunista e venne costretto a lavorare in condizioni umilianti, come nelle miniere di uranio e poi come spazzino. Anche Dana venne colpita: le fu ridotto lo stipendio e allontanata dalle sue posizioni di allenatrice. Nonostante la repressione, la coppia sopportò l'oblio con dignità, sostenuta dall'amore reciproco e dalle convinzioni che avevano sempre difeso.