In un anno 54mila pasti per i bisognosi serviti all’Opera Cardinal Ferrari di Milano

Il numero delle persone che si rivolgono al centro di via Boeri continua a crescere: sono state quasi 57mila le richieste d’aiuto arrivate ai volontari nel 2024. E in 9mila si sono “accontentati” di potersi fare una doccia

Un gruppo di volontari dell'Opera Cardinal Ferrari, al centro il presidente Luciano Gualzetti

Un gruppo di volontari dell'Opera Cardinal Ferrari, al centro il presidente Luciano Gualzetti

Milano, 16 novembre 2024 – In fila per un pasto caldo o per ritirare una busta della spesa con i beni di prima necessità. Nella città più ricca d’Italia le sacche di povertà e di emarginazione continuano ad allargarsi. La “fotografia” di chi ha perso il lavoro, o non riesce ad arrivare alla fine del mese, e si trova costretto a bussare alle porte delle (per fortuna numerose) associazioni del terzo settore, la fa una delle realtà storiche presenti a Milano, l’Opera Cardinal Ferrari in occasione dell’ottava Giornata mondiale dei poveri voluta da Papa Francesco. “All’Opera Cardinal Ferrari abbiamo registrato nel 2024 numeri ancora maggiori rispetto a tutto l’intero 2023:  ci sono stati 56.878 accessi al centro diurno, 54.080 pranzi serviti alla mensa, 33.049 colazioni, 9.380 docce”.

Pacchi per sopravvivere

L’Opera ha anche distribuito 2.268 pacchi viveri, assistendo complessivamente 680 persone, con 388 nuovi ingressi. Tutto questo impegno è garantito grazie al contributo in termini di tempo – ma anche di affetto, vicinanza e sorrisi – di un esercito di 220 volontari che si adoperano ogni giorno per garantire la miriade di servizi che la Cardinal Ferrari mette a disposizione. “Sono la linfa vitale e il cuore pulsante del nostro centro – sottolinea il presidente dell’Opera Luciano Gualzetti –. Ai nostri volontari dobbiamo buona parte dell'autorevolezza che la Cardinal Ferrari nata nel 1921 ha costruito in oltre cento anni di attività a Milano”.

Le attività del centro sono garantite da "un'armata" di oltre 200 volontari
Le attività del centro sono garantite da "un'armata" di oltre 200 volontari

Una doccia e una partita a scacchi

Fare colazione, di pranzare, fare la doccia, trovare un medico, un barbiere, una parrucchiera, cambiare gli indumenti (o anche poterli solo rammendare, lavarli e ritrovarli puliti), ma anche avere momenti di svago, dal guardare la tv al giocare a dama, a carte, a scacchi, a bocce, cantare durante la merenda, utilizzare il computer, usufruire di una biblioteca, oppure partecipare al laboratorio creativo per realizzare piccoli oggetti con le proprie mani: sono tutte le attività che è possibile svolgere in via Boeri. “Uno dei servizi essenziali offerti dall’Opera è la distribuzione mensile dei pacchi viveri, un’iniziativa destinata alle famiglie che affrontano difficoltà economiche”, spiega il responsabile dei volontari Jean Pierre Bichard. 

“Una Milano più inclusiva”

E c’è anche chi diventa volontario dopo essere arrivato qui per consumare un pasto o una colazione. Come Rogerio, Domenico e Nicla, che, dopo essere stati accolti come “Carissimi” – questa è la parola affettuosa con cui vengono chiamate le persone che si rivolgono al centro alla periferia sud della città – hanno trovato una nuova direzione nella vita diventando volontari. “Le loro storie rappresentano il valore trasformativo dell’accoglienza e del volontariato – racconta Luciano Gualzetti – che non solo arricchisce chi riceve, ma dà un nuovo significato a chi offre il proprio tempo e il proprio cuore. Insieme vogliamo costruire una Milano più giusta e inclusiva, in cui nessuno venga lasciato indietro”.