REDAZIONE MILANO

La Giornata nazionale contro gli sfratti: Milano e la Lombardia maglie nere d’Italia con 6.900 famiglie allontanate da casa nel 2023

Sindacati degli inquilini mobilitati, che oggi saranno a Baggio e a Niguarda per cercare di opporsi a due sfratti programmati. Peggio della metropoli lombarda solo Roma e Torino

Un corteo del sindacato inquilini per le strade di Milano per reclamare soluzioni all'emergenza abitativa

Un corteo del sindacato inquilini per le strade di Milano per reclamare soluzioni all'emergenza abitativa

Milano, 9 ottobre 2024 – Oggi è la giornata nazionale “Sfratti Zero” e a Milano i comitati degli inquilini “festeggiano” con due presidi antisfratto a tutela di persone in situazione di grave fragilità sociale. Ad annunciarlo è l'Unione Inquilini, che è fra le realtà che si sta mobilitando in queste ore. A Milano – viene denunciato – la situazione dell'emergenza abitativa “è particolarmente  allarmante e da parte del Comune nella stragrande maggioranza dei casi non giungono risposte considerate adeguate neppure nei casi più gravi (famiglie con minori, anziani, invalidi e malati, spesso abbandonati a sé stessi o che ricevono risposte di breve periodo e inadeguate alle necessità)”. Le due iniziative di presidio antisfratto per situazioni “tanto estreme quanto emblematiche” riguardano “lo sfratto di un ottantenne, invalido e con gravi problemi di salute, previsto in via Della Pila 57, a Niguarda, e uno sfratto in un alloggio Aler di via Quarti 28 a Baggio. In questo caso gli sfrattati sono una famiglia di profughi palestinesi con due minori invalidi, ritenuta senza titolo perché in subaffitto e per la quale l'attuale normativa impedisce qualsiasi regolarizzazione a parte l'accesso alle cosiddette Rst (Residenze sociali temporanee). 

Nel pieno dell'inverno l'emergenza sfratti si fa ancora più drammatica per chi non ha una casa
Nel pieno dell'inverno l'emergenza sfratti si fa ancora più drammatica per chi non ha una casa

“Chiediamo risposte alle istituzioni"

L'Unione Inquilini, e le altre realtà presenti, chiedono con forza anche oggi il rinvio degli sfratti “nella prospettiva del reperimento di soluzioni alternative dignitose e che le istituzioni nazionali e locali si attivino concretamente per porre un argine all'emergenza abitativa che interessa strati sempre più ampi della popolazione, partendo dal pieno e immediato utilizzo dei sedicimila  alloggi vuoti di proprietà di Aler e Comune di Milano e di quelli di enti a controllo pubblico come il Pat (300 alloggi vuoti) e Ats Milano (circa cento alloggi vuoti)”. Che Milano e la Lombardia siano maglia nera per il numero di sfratti non è cosa nuova, ma i dati appena resi noti dal Ministero dell’Interno – se mai ce ne fosse bisogno – lo hanno di nuovo confermato.

Peggio di Milano solo Roma e Torino

Nella regione e nell’area metropolitana milanese sono coinvolti lavoratori che ricevono in media come stipendio dai 1.000 ai 1.400 euro al mese. L’anno scorso gli sfratti complessivi in Lombardia sono stati 6.931: 5.751 per morosità, 1.175 per finita locazione e solo 5 per necessità del padrone di casa. Una crescita percentuale del 13,7 rispetto all’anno precedente. Gli sfratti eseguiti si sono fermati a circa la metà, e sono stati pari a 3.391. A Milano si sono registrati un totale di 2.178 sfratti, di cui 1.687 per morosità e 491 per finita locazione. Solo Roma e Torino registrano numeri peggiori della capitale lombarda. Nella città laziale ci sono stati 5.081 sfratti, in crescita del 21%; nel capoluogo piemontese 2.362 in calo tuttavia del 4,8%. Nella classifica lombarda dopo Milano seguono Bergamo con 767 sfratti (+102,3%), Brescia con 721 (+11,7% rispetto al 2022) e Monza con 717 (+71,5% dal 2022 al 2023). 

La "protesta delle tende" degli studenti universitari la scorsa primavera, contro il caro affitti a Milano
La "protesta delle tende" degli studenti universitari la scorsa primavera, contro il caro affitti a Milano

Sala: il problema abitativo è una nostra priorità

“È evidente che abbiamo una morosità molto elevata anche nelle nostre case di edilizia popolare – è la risposta del sindaco di Milano Sala –, ed è un problema da affrontare perché da un lato c’è il diritto dei proprietari di casa, anche del Comune; dall'altro lato ci sono le esigenze a volte drammatiche di chi non riesce a pagare l'affitto. È un tema, per questo andremo avanti col nostro progetto e penso che fra non molto saremo in grado di annunciare un piano casa abbastanza significativo". Il primo cittadino milanese, venerdì 11 ottobre, incontrerà i rettori degli atenei per affrontare l'altro problema legato all'abitare, quello del caro affitti e del bisogno di alloggi per studenti.  

"Sì li incontriamo – ha confermato –. Ovviamente dev’essere una mutua collaborazione, chiederò alle università di partecipare a questo progetto sapendo che non lo si risolve in tempi brevi. Ma di fronte a una progettualità di lungo termine è chiaro che cambia molto. Chiederò una mano ma offriremo il nostro aiuto, abbiamo ancora tanti spazi da rigenerare e vediamo se possiamo trovare la possibilità di edificare nuovi studentati”.