Milano, 27 gennaio 2021 - Una cerimonia toccante, nonostante tutto, nostante il Covid e le restrizioni che si porta dietro. Si è tenuta questa mattina, in occasione del Giorno della Memoria, la deposizione di una corona di fiori in via Silvio Pellico, proprio lì dove il 13 settembre 1943 i nazisti occuparono l'Albergo Regina e lo trasformarono nel quartier generale delle SS. Una lapide ricorda quanti qui furono imprigionati, torturati e assassinati: patrioti, cittadini di religione ebraica, partigiani, antifascisti. Alla cerimonia per ricordare le vittime della Shoah c'era il sindaco Giuseppe Sala, il presidente della comunità ebraica di Milano Milo Hasbani, il vice presidente di regione Lombardia Carlo Borghetti, il presidente dell'Anpi di Milano, Roberto Cenati, e rappresentanti dell'Aned.
"Queste sono testimonianze importanti soprattutto nel momento di grande incertezza che stiamo vivendo, e soprattutto per i giovani ai quali dobbiamo dare un segnale forte come comunita'". Ha detto Sala subito dopo aver deposto la corona di fiori. "Anche quest'anno sarà un anno difficile e quindi è comunque giusto esserci. In questa fase da sindaco sono attento a tutta la comunità ma soprattutto ai giovani che perdono un po' i punti di riferimento e queste occasioni devono servire soprattutto per loro". Per il vicepresidente del Consiglio regionale Borghetti, questo "è un giorno da celebrare con più convinzione che mai".
Il sindaco ha aderito all'iniziativa lanciata dal Comitato per le pietre di inciampo Instagram History, che sprona ad adottare una delle storie raccontate dalle 120 pietre di inciampo che sono state posizionate in città e a diffonderla attraverso i social. E sempre Sala sulla sua pagina Instagram ha rilanciato la storia di Violetta Silvera, deportata e morta ad Auschwitz nel 1944