REDAZIONE MILANO

Giorno del Ricordo, monumento per vittime foibe: la proposta a Palazzo Marino / FOTO

Accettata all'unanimità la proposta di Mariastella Gelmini come ordine del giorno in Consiglio Comunale per un monumento ai martiri delle foibe in piazza Repubblica

Giorno del Ricordo a MIlano

Milano, 10 febbraio 2017 - In occasione della ricorrenza del giorno del Ricordo sono state numerose le iniziative di commemorazione. A partire da quella organizzata da Regione Lombardia. Questa mattina nell'aula del Consiglio regionale è infatti stato celebrato il giorno del Ricordo, istituito con una legge regionale nel 2008 per commemorare il martirio e l'esodo giuliano-dalmata-istriano. "Il dovere della memoria è fondamentale per la nostra stessa identità e con questa cerimonia rinnoviamo questo obbligo con l'obiettivo di scongiurare che le tragedie del passato non si ripetano" ha detto il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo.

MONUMENTO - Per quanto riguarda il Comune di Milano, il consiglio ha deciso all'unanimità un ordine del giorno bipartisan che chiede di erigere un monumento ai morti delle Foibe in piazza della Repubblica. A margine della cerimonia Sala però ha precisato "adesso verifichiamo" a chi gli chiedeva se il comune potrebbe impegnarsi economicamente per sostenere la realizzazione del monumento in memoria delle vittime. "Intanto - ha proseguito - cominciamo a portarci fuori da queste giornate di dibattito e riflessione, poi verificheremo i problemi pratici. Per me è stato anche un momento di incontro e verifica di una serie di problemi pratici che non conoscevo". 

"Ringrazio il sindaco Sala e l'intero consiglio comunale che con sensibilità politica e lungimiranza hanno accettato la nostra proposta di dedicare un monumento al ricordo delle Foibe, probabilmente in piazza della Repubblica". Lo dichiara Mariastella Gelmini, consigliere comunale di Forza Italia, e promotrice dell'iniziativa. "Un modo,questo per fare della Giornata del Ricordo un luogo fisico, nella nostra città, affinchè possa diventare occasione e spazio di riflessione in particolare per le giovani generazioni. E il fatto che sia stato approvato senza distinzioni di colore politico, rappresenta una scelta matura, e un passo in avanti verso una lettura della storia e di quegli anni dolorosi, lontana da ogni strumentalizzazione. Un tributo, anche per le numerosissime famiglie che hanno sofferto la deportazione", conclude Gelmini.

IN CONSIGLIO Una seduta straordinaria quella odierna, dedicata proprio alla "memoria dell'eccidio di migliaia di Italiani in Istria e in Dalmazia tra il 1943 e il 1947, e al ricordo dell'esodo di migliaia di italiani costretti alla fuga dopo il trattato di pace del 1947" come ha ricordato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala nel suo intervento introduttivo. Presenti in aula le associazioni degli esuli che "con la loro tenacia e la loro passione, hanno contribuito a tenere viva la cultura e le tradizioni di quelle terre - ha detto il sindaco -: un patrimonio culturale che non solo continua a vivere, ma arricchisce la nostra comunita' cittadina e nazionale". In un passaggio centrale del suo discorso Sala ha fatto riferimento ad un "silenzio colpevole per troppi anni infatti, su quei crimini, motivato da ragioni diverse, a volte opposte, ma ugualmente ingiustificabili". Nell'accogliere la proposta dell'opposizione, ed in particolare di Mariastella Gelmini, di fare un percorso comune nel tenere viva la memoria di quelle stragi, il sindaco ha aggiunto: "Milano e' e vuole essere la citta' della pace, della non violenza, della tolleranza. Non una pace qualsiasi, non una qualsiasi tolleranza. Il ricordo del dramma vissuto dagli italiani di Istria e Dalmazia e' una ferita per ogni milanese" e si e' poi rivolto "a tutti gli amici giuliani, istriani e dalmati e alle loro famiglie" inviando "la solidarieta', l'affetto, la vicinanza personale, delle Istituzioni e di tutti i milanesi. Perche' Milano sia per tutti loro una casa e una famiglia nuova, dove ritrovare le ragioni di un presente e di un futuro diverso e migliore".

SALA IN PIAZZA - "Per troppi anni su quei crimini c'è stato un silenzio colpevole - ha commentato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala durante la celebrazione in largo Martiri delle foibe -. Durante la seduta del Consiglio comunale, un momento sarà dedicato alle vittime delle foibe per consolidare una memoria comune. Il '900 ha visto il continente europeo guastato da guerre, stragi e persecuzioni nello scontro tra ideologie totalitarie. La pace in cui oggi viviamo ha le sue radici nel superamento degli orrori del secolo che ci ha preceduto per i quali in molti casi l'Italia è stata vittima e carnefice al tempo stesso. Dobbiamo essere vigili e non illuderci che la pace possa permetterci di dimenticare. Abbiamo il dovere di far si che mai più si ripetano queste stragi perché la vita di un uomo ha un valore che non può essere messo in discussione e anche perché se l'occidente è in pace non si può dire lo stesso del resto del mondo". Non sono mancati riferimenti ai migranti: "Noi dobbiamo accoglierli perché è dovere degli essere umani, per essere testimoni viventi dell'opposizione a qualsiasi forma di violenza. Da molte parti si richiede il superamento delle divisioni, noi siamo favorevoli e protagonisti di questa svolta nella convinzione che solo rispettando i comuni valori possiamo costruire una società aperta e unita. Sono convinto che difendere e diffondere la conoscenza della tragedia delle foibe possa essere la ragione superamento di assurde e anacronistiche contrapposizioni". Alla cerimonia non sono mancate le contestazioni di Fratelli d'Italia.