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Giovani e smartphone, il primo cellulare arriva a 11 anni: “Perché a quell’età ce l’hanno tutti”. Gli esperti: “Ma sarebbe meglio regalarlo a 14”

All’aumentare del titolo di studio dei genitori l’età di accesso a Internet si alza. Docenti divisi tra esercizi online e intelligenza artificiale da rimandare al compimento della maggiore età

Il 58,3 per cento dei bambini usa il cellulare per giocare con i videogame

Il 58,3 per cento dei bambini usa il cellulare per giocare con i videogame

Milano, 23 settembre 2024 – ​Il primo smartphone viene concesso spesso a 11 anni (nel 52,7% dei casi) anche se le famiglie stesse concordano sul fatto che sarebbe meglio attendere i 14 anni. E il livello di istruzione dei genitori sembra influire in questa scelta. All’aumentare del titolo di studio, in particolare, le famiglie sono più caute: aumenta l’età in cui è stato consentito lo smartphone e si riduce pure l’abitudine di permettere al figlio di navigare da solo in rete. Sono alcuni dei dati che emergono nell’ultimo report dell’“Indagine su genitori, figli e docenti” realizzato - nell’ambito del Patto Educativo Digitale della città di Milano - dal team di ricercatori guidati dal sociologo Marco Gui. Sono state intervistate complessivamente circa settemila persone tra alunni, famiglie, insegnanti e dirigenti scolastici. È uno degli step della ricerca-azione collettiva che ha visto in prima linea Comune e Università di Milano-Bicocca, affiancati da Ats e provveditorato, dal gruppo “Aspettando lo smartphone”, dalla Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche Lombardia e dal Corecom. Insieme presenteranno le “Raccomandazioni di Milano“ il 10 ottobre, rispondendo a un’esigenza evidenziata anche dagli intervistati.

Youtube, social e chat su Whatsapp

Oggi gli smartphone vengono concessi nella grande maggioranza tra la quinta elementare e la prima media. Sono stati interpellati su questo aspetto anche i ragazzi: l’età “giusta” sarebbe 11 anni per il 30,6% degli alunni, 12 anni per il 19,2%, 10 anni per il 13,4% e 13 anni per un altro 7,8%. “Figli e figlie esprimono più cautela però, anche se in modo molto meno marcato dei genitori” si spiega nel report, sottolineando che anch’essi “si dichiarano in maggioranza d’accordo con la necessità di avere raccomandazioni uguali per tutti sull’uso dello smartphone, anche se in percentuali significativamente minori rispetto ai rispondenti adulti: il 48,5%”. Che utilizzo ne fanno? Guardano video su Youtube (67%), giocano con i videogame (58,3%), chattano con Whatsapp o simili (55,7%) e utilizzano le piattaforme scolastiche (54,4%).

Sono stati interpellati anche duemila insegnanti milanesi: assegnano compiti che richiedono l’utilizzo della connessione a Internet con più frequenza i prof delle medie (il 27% contro il 10,5% dei maestri rivolge questa richiesta “almeno una volta alla settimana”). Anche loro concordano sul fatto che lo smartphone non dovrebbe essere concesso prima dei 14 anni. Sono ancor più cauti con l’intelligenza artificiale: il 33,3% del campione indica i 18 anni, il 24,1% i 14 anni e il 21,7% i 16 anni. E chiedono pure loro linee guida comuni.