Milano – L'autopsia ha confermato l'ipotesi della prima ora: non sono stati trovati segni di violenza sul corpo di Giovanbattista Austoni, a tutti noto come Giovanni, il cinquantaduenne morto dissanguato nel suo appartamento di via Ameglio 5 a Milano, poco dopo le 22 di sabato 16 novembre. Il che lascia pensare che il decesso di uno dei cinque figli del luminare Edoardo, scomparso nel 2012, sia da ricondurre a un tragico incidente.
I primi esiti dell'autopsia
L'esame sul cadavere, eseguito nella mattinata di giovedì 21 novembre, ha evidenziato un taglio di un centimetro poco sotto il ginocchio, già emerso nel corso della prima ispezione del medico legale: il piccolo squarcio ha reciso la vena safena, la più lunga del corpo umano che dal piede percorre tutta la gamba fino all'inguine. Con ogni probabilità, la ferita, che poi si è rivelata fatale, è stata provocata dall'impatto con una bottiglia.
I cocci insanguinati
Le tute bianche della Scientifica hanno in effetti ritrovato il fondo della bottiglia nel punto in cui sarebbe avvenuto l'impatto, mentre il resto del contenitore di vetro è stato recuperato (in più pezzi sporchi di sangue) a circa cinque metri di distanza, lì dove forse Austoni potrebbe averlo lanciato dopo essersi ferito. Poi il cinquantaduenne è tornato a casa e ha provato a tamponare l'emorragia con un indumento, ma poco dopo si è accasciato, procurandosi in quel momento una ferita al sopracciglio ed escoriazioni al naso.
La ricostruzione della polizia
Del caso si sono occupati sin dai primi minuti gli specialisti della Omicidi della Squadra mobile, guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Domenico Balsamo. Stando agli elementi raccolti finora, Austoni è uscito di casa sabato sera dicendo alla compagna che sarebbe andato a comprare qualcosa da bere: potrebbe essersi recato nel minimarket più vicino. Indossava pantaloni corti, circostanza che ha fatto pensare a un’uscita improvvisa, calcolando di restare fuori giusto il tempo della commissione. Una volta rincasato, dopo meno di mezz’ora, ha avuto appena il tempo di fare qualche passo per poi perdere i sensi; prima, però, ha chiesto alla convivente di chiamare i soccorsi senza far riferimento a un'aggressione. Un'aggressione che, stando a quanto emerso al momento, non ci sarebbe mai stata.