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Giovanni Oggioni e la chat con l’assessore Bardelli per convincerlo a far cadere il sindaco Sala: “È disumano. Le indagini sull’urbanistica? Sono il Pgt dei pm”

Milano, nell’ordinanza firmata dal gip le conversazioni tra l’ex dirigente comunale arrestato per corruzione e l’assessore alla casa di Palazzo Marino, entrambi concordi sulla caduta della giunta. Il primo cittadino: “Vivo preoccupato, chi ha sbagliato è giusto che paghi”

Il sindaco Giuseppe Sala e l'assessore alla casa Guido Bardelli, il cui nome è finito nelle carte dell'inchiesta che ha portato all'arresto dell'ex dirigente comunale Giovanni Oggioni

Il sindaco Giuseppe Sala e l'assessore alla casa Guido Bardelli, il cui nome è finito nelle carte dell'inchiesta che ha portato all'arresto dell'ex dirigente comunale Giovanni Oggioni

Milano – Non solo l’ipotesi di un “sistema” di corruzione a Palazzo Marino per facilitare le licenze edilizie ma addirittura un disegno politico per fare cadere la giunta Sala. È quanto emerge dalle carte dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’architetto Giovanni Oggioni, finito ai domiciliari in un filone delle indagini sulla gestione dell'urbanistica a Milano. 

L’ex responsabile dello sportello unico per l’edilizia avrebbe puntato a convincere l'assessore comunale alla casa Guido Bardelli ad allinearsi alle sue posizioni e a prendere iniziative contro il sindaco Giuseppe Sala, che si è oggi si è detto particolarmente preoccupato per quanto sta emergendo, e la Giunta, da far cadere, usando l'argomento pretestuoso delle famiglie dei dipendenti del comune che soffrono e della "disumanità” dello stesso sindaco Sala.

Lo si evince da alcune chat riportate nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Mattia Fiorentini. Nel telefono di Oggioni è stata trovata una serie di messaggi, tra cui quelli scambiati nel dicembre 2023 con Bardelli.

I commenti in chat

I due, nella chat, commentando in modo negativo gli interventi dell'assessore Giancarlo Tancredi e del direttore della Rigenerazione urbana, Simona Collarini, in merito alla variante in discussione del Pgt di Milano durante una riunione presieduta da Regina De Albertis, alla guida di Assimpredil Milano, parlano con disprezzo delle indagini della Procura. Con Bardelli che bolla come pazzi i pm e Oggioni che replica in modo ironico definendole il Pgt del pubblico ministero Marina Petruzzella, uno dei titolari delle inchieste. E con l'assessore che infine afferma che bisogna far cadere la Giunta. 

L’organizzazione parallela

Tornando al nodo dell’inchiesta, quello sulle pratiche edilizie “facili”, per a Procura di Milano siamo di fronte a un’organizzazione parallela che avrebbe preso il posto di quella istituzionale degli uffici comunali che sarebbero stati ridotti a simulacro e appendice di uffici privati, in modo da privilegiare i professionisti prescelti, attraverso la valutazione positiva dei loro progetti sebbene non rispettassero le norme. 

Le influenze e il Salva Milano

Come si legge nell'ordinanza, i pm ipotizzano che a tale organizzazione parallela, ideata e diretta da Oggioni, abbiano preso parte i funzionari per i quali è stata chiesta la misura interdittiva della sospensione dalle attività. Lo scopo sarebbe stato favorire alcune società operatrici per procurarsi in cambio arricchimenti economici. Inoltre con tale sistema, è la ricostruzione, gli indagati avrebbero goduto di efficaci tutele al punto che la loro richiesta di approvazione della legge chiamata Salva Milano per bloccare le indagini dei magistrati, è stata immediatamente portata all'attenzione del Governo e del Parlamento.

Non siolo, secondo i pm, Oggioni avrebbe preso parte, assieme a Marco Cerri, progettista ed ex componente della Commissione paesaggio e indagato anche lui, alla stesura degli emendamenti della legge e si sarebbe mosso per farli arrivare, sempre tramite Cerri, in Parlamento, attivando canali politici. Agli atti viene riportata una serie di intercettazioni su quello che i pm definiscono un brigare per ottenere la Salva Milano.

Il sindaco Sala: chi sbaglia, paghi

"È chiaro che io difendo sempre l'amministrazione, il Comune, la squadra ma se poi uno ha sbagliato che paghi e che paghi anche duramente. Sia chiaro". Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala: “Ci rimettiamo a quello la procura sta facendo e spero di avere informazioni", ha aggiunto. La persona arrestata "era stato dirigente del comune non all'inizio della mia fase ma nell'ultima. Certo che mi preoccupa questa cosa - ha ribadito – ma voglio capire, non ho elementi adesso è chiaro che non sono mai situazioni piacevoli da gestire”