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Milano, Giovanni Storti e il video polemico sugli alberi abbattuti: “Il dissenso dei cittadini è solo un fastidio per l'amministrazione?”

L’attore comico, che aveva guidato le proteste per il salvataggio degli alberi limitrofi al parco Lea Garofalo, polemizza con il Comune: “Vi accorgerete che non potrete mangiare i vostri soldi"

Sono stati abbattuti, alla fine, i due tigli in piazza Baiamonti che ostacolavano il progetto per la realizzazione del Museo nazionale della Resistenza, ma a Giovanni Storti non va proprio giù.

Alcuni frame dal video polemico di Giovanni Storti dopo la rimozione  dei tigli in piazza Baiamonti
Alcuni frame dal video polemico di Giovanni Storti dopo la rimozione dei tigli in piazza Baiamonti

L’attore del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, nelle sue nuove vesti di eco-influencer è stato tra i promotori del movimento cittadino (erano circa in 200 a protestare contro la rimozione degli alberi) teso a fermare la rimozione degli storici tigli in piazza Baiamonti. Il comico aveva preso davvero a cuore il salvataggio dei due alberi, tanto da essere immortalato in una foto arrampicato sul muro del cantiere, quasi a voler scavalcare la recinzione per interrompere i lavori di rimozione del verde.

Oggi Giovanni è tornato a parlare della questione dal suo account Instagram, su cui ha pubblicato un video polemico nei confronti dell'amministrazione comunale. E per farlo, si è recato proprio nel luogo "incriminato": "Siamo nei giardini Lea Garofalo, limitrofi all'area in cui sorgerà il museo della Resistenza, dove c'è il grande glicine, cioè c'era perché è stato massacrato, e dove, vedete questo spazio vuoto, dove c'erano i due grandi tigli e il nespolo che sono stati tagliati", racconta l'attore comico.

Poi la bordata alla giunta: "E allora mi sorge una domanda spontanea: il dissenso dei cittadini è solo un fastidio per l'amministrazione? Forse sì. E allora vi lascio con un pensiero di Toro Seduto, che già a metà dell'800, quando arrivavano i bianchi disse: "Quando avrete tagliato l'ultimo albero e prosciugato l'ultima fonte, vi accorgerete che non potrete mangiare i vostri soldi".

Un messaggio polemico chiaramente rivolto a Palazzo Marino che, secondo l'artista, non starebbe facendo abbastanza per preservare il verde in città.