REDAZIONE MILANO

Gip: Fema in amministrazione giudiziaria

Non sarebbero stati rispettati "nemmeno i minimi salariali già particolarmente bassi" in base ai contratti applicati, che sarebbero "inferiori...

Non sarebbero stati rispettati "nemmeno i minimi salariali già particolarmente bassi" in base ai contratti applicati, che sarebbero "inferiori...

Non sarebbero stati rispettati "nemmeno i minimi salariali già particolarmente bassi" in base ai contratti applicati, che sarebbero "inferiori...

Non sarebbero stati rispettati "nemmeno i minimi salariali già particolarmente bassi" in base ai contratti applicati, che sarebbero "inferiori alla soglia del rischio di povertà". E poi si sono verificati casi in cui le ore di lavoro giornaliero sono arrivate a quota 16, ben al di sopra del limite. Per questo il gip Domenico Santoro ha convalidato il controllo giudiziario già disposto in via di urgenza dal pm Paolo Storari della società Cooperativa Fema che fornisce personale per eventi e per i servizi museali. Il giudice, nel suo provvedimento, ha condivisto gli esiti delle indagini e ha confermato l’amministratore giudiziario già nominato dal pubblico ministero nell’ambito dell’indagine in cui il presidente di Fema risponde di caporalato in quanto avrebbe reclutato, fino al luglio dell’anno scorso, "manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento e approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori".

L’amministratore lavorerà a fianco del managemet dell’azienda al fine di ripristinare la regolarizzazione dei dipendenti ai quali, oltre a una retribuzione oraria netta che varia dai 4,88 euro ai 7,03 euro, sarebbe stata anche azzerata la maggiorazione per gli straordinari o per l’attività domenicale, supplementare oppure nei giorni festivi.

La cooperativa, che ha come committenti, si legge negli atti, i più importanti enti culturali a livello internazionale (tutti estranei all’indagine), come le fondazioni del Piccolo Teatro, del Teatro alla Scala, de I Pomeriggi Musicali, de La Società dei Concerti, dell’Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico e del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, e poi l’Orchestra Filarmonica della Scala e la Fiera di Milano, non è l’unica ad essere finita nel mirino della magistratura.

Ci sono anche le cooperative Domina e Socoma, i cui vertici risultano indagati, ma che però non sono state oggetto del decreto in quanto hanno adeguato gli stipendi agli standard previsti dalla legge con aumenti fino al 40 per cento.

In attesa che tutte le società adeguini gli stipendi agli standard continuano le indagini.

Red.Mi.