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Milano si colora di rosa, il Giro d'Italia in corso Sempione senza volata: trionfa Contador

Il circuito cittadino di cinque chilometri è stato ripetuto per sette volte. A vincere l'ultima tappa è stato il belga Iljo Keisse, ma il titolo della 98esima edizione è andato allo spagnolo, l'uomo dei Grandi Giri

Il vincitore del Giro, Alberto Contador, all'arrivo in corso Sempione (Foto Omnimilano)

Milano, 31 maggio 2015 - Milano si è colorata di rosa con la tappa finale del Giro d'Italia. Dopo due anni di assenza, la 98esima edizione della corsa di ciclismo si è conclusa nel capoluogo lombardo. Niente volata di gruppo sul traguardo di corso Sempione, ma 'duello' tra l'australiano Luke Durbridge e il belga Iljo Keisse, con quest'ultimo che si aggiudica l'ultima tappa della corsa vinta dallo spagnolo Alberto Contador.

Entusiasmo comunque dei tanti milanesi arrivati per 'salutare' l'arrivo della corsa, tornata a Milano, nell'anno di Expo. E applausi per l'italiano Fabio Aru tra i protagonisti del Giro con le sue vittorie in tre tappe. Il percorso cittadino è stato di 5,4 km da ripetere sette volte con i corridori che hanno quindi sfilato più volte sulla linea del traguardo, fino all'ultimo passaggio con il successo del velocista belga sull'australiano e le braccia al cielo di Contador, ancora vincitore al Giro dopo il 2008 e il 2011, successo quest'ultimo però cancellato dalla giustizia sportiva per la positività al clenbuterolo.

Contador, l'uomo dei Grandi Giri, non ha smentito la missione che gli ha riservato il destino. Dominare gli avversari, sempre e comunque, infliggendo lezioni di classe, stile, personalità. E' stato così anche in questo Giro d'Italia, dove lo spagnolo ha sprigionato nuovamente la sua furia rosa. Terzo titolo, non due come recitano gli almanacchi ufficiali, tiene a precisare con fierezza il 'Pistolero' che ovviamente mai digerirà la revoca del trionfo 2011 in seguito alla discussa squalifica retroattiva per doping. Il cammino che ha condotto il capitano della Tinkoff Saxo sul gradino più alto del podio è stato praticamente perfetto. Si è dimostrato più forte delle avversità e dei sussulti di crisi nei quali perfino un fuoriclasse come lui può incappare in tre settimane. Ma è proprio lì, negli inciampi con cui si diverte spesso e volentieri il destino nel mondo dello sport, che emerge tutto il valore dei Grandi.

"Sono stati tutti e tre dei Giri speciali. Ho lavorato per tutti moltissimo, sono felice". Così Alberto Contador ha commentato  il secondo trionfo nel Giro d'Italia dopo quello del 2008, il terzo se si conta il titolo revocato nel 2011 per la vicenda doping. "La gente mi ha fatto sentire molto amato, sono state tre settimane dure, ma abbiamo avuto una concentrazione incredibile ogni giorno", spiega lo spagnolo della Tinkoff ai microfoni di Raisport. "Se è il mio ultimo Giro d'Italia? Vedremo, non si sa. In Spagna si dice sempre 'penultimo e mai ultimo'. Mai dire mai". Il pensiero corre già al Tour de France: "Adesso mi aspetta uno sforzo importantissimo".