SIMONA BALLATORE
Cronaca

Giubileo anche a Milano: domenica 29 dicembre i riti di apertura. Campane a festa in 1.100 chiese della diocesi

Dalla Basilica di Santo Stefano Maggiore al Duomo, la processione con la croce lignea del Sinodo Minore, Canti in tutte le lingue. L’appello di Delpini al microcredito sociale: “Servono gesti di carità”

Monsignor Mario Delpini benedice il Presepe allestito all'Arcivescovado

Monsignor Mario Delpini benedice il Presepe allestito all'Arcivescovado

Milano – Le campane suoneranno a festa in 1.100 chiese della diocesi di Milano domenica 29 dicembre, a mezzogiorno in punto. Poi, nel pomeriggio, si apriranno le porte delle quindici chiese giubilari: dal Duomo di Milano al Santuario di Santa Maria del Monte a Varese. Così, dopo l’apertura della Porta Santa di San Pietro la notte della Vigilia, anche in Lombardia ci si prepara al Giubileo, con i suoi riti. In particolare, sempre domenica alle 10, l’invito ai fedeli delle parrocchie ambrosiane e delle Cappellanie delle comunità migranti è in Basilica di Santo Stefano Maggiore, in piazza Santo Stefano, dove l’arcivescovo Mario Delpini leggerà anche passi della Bolla Papale di indizione dell’Anno Santo. Da qui alle 10.30 partirà una processione - animata da canti in tutte le lingue - verso il Duomo, con la Croce lignea preparata per il Sinodo Minore milanese “Chiesa dalle Genti“. Alle 11, dal Fonte battesimale, Delpini darà inizio alla Messa, animata dai canti della Cappella Musicale del Duomo.

“L’Anno Santo non è solo un tempo di riflessione individuale e di devozione personale. È anche un’occasione per rinnovare le relazioni sociali e per promuovere un cambiamento culturale capace di rispondere alle sfide del tempo presente”, aveva ribadito Delpini nel suo “Discorso alla città“, pungolando tutti a contrastare la “spossatezza diffusa”: “Il Giubileo contiene un messaggio di giubilo, di gioia, di sollievo che deve interpretare la stanchezza della gente, della terra, della città come appello, provocazione, indicazione di cammino”. Anche nelle 15 Chiese giubilari e nelle diverse zone pastorali si apriranno i riti. A Milano sono tre: Duomo, Basilica di Sant’Ambrogio e santuario Santa Maria dei Miracoli (San Celso); a Varese il Sacro Monte e la Basilica di Santa Maria Assunta di Gallarate. Sono chiese giubilari anche il santuario Nostra Signora della Vittoria di Lecco e la Madonna del Bosco di Imbersago; il santuario della Beata Vergine Addolorata di Rho e quello della Beata Vergine dei Miracoli a Saronno; il santuario di San Pietro da Verona a Seveso e di Santa Maria delle Grazie a Monza; la chiesa dell’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, la basilica di Santa Maria Nuova di Abbiategrasso, la chiesa parrocchiale di San Martino e Santa Maria Assunta di Treviglio e la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Cernusco sul Naviglio.

Qui i pellegrini sono invitati a compiere cinque gesti per invocare il perdono giubilare: il segno della croce con l’acqua santa in ricordo del Battesimo, l’adorazione eucaristica, l’ascolto della Parola, la preghiera davanti al crocifisso e la scelta di un gesto di carità. In particolare, la Conferenza Episcopale Italiana ha proposto di sostenere progetti di micro-credito sociale sostenuti dalle Caritas e dalle Fondazioni antiusura. Tema caldo anche a Milano. “I fenomeni del sovraindebitamento, del precipitare in condizioni di vita indegne della persona umana devono essere affrontati – ha ricordato l’arcivescovo nel suo messaggio alla città –. Il sistema del credito ha qualche cosa di malato, se invece di incoraggiare la buona volontà di chi cerca di uscire dalla povertà esclude con spietata indifferenza i poveri. Faccio appello a considerare con serietà le vie per il condono dei debiti, per forme di alleanza, di mutuo soccorso, di ripensamento del sistema bancario, perché troppa gente è disperata e troppe situazioni favoriscono l’immissione di denaro sporco e condannano a entrare negli ingranaggi perversi dell’usura”.