Milano – La deroga è arrivata e porta la firma dell’arcivescovo di Milano, Mario Delpini: anche le suore di clausura potranno partecipare - se lo desiderano - agli eventi del Giubileo. A cominciare dal primo, dedicato proprio alla “vita consacrata“, in programma sabato. L’invito è stato inviato nero su bianco alle abbadesse e alle priore dei sedici monasteri femminili della diocesi, come aveva fatto nell’aprile del 2016 il cardinale di Firenze, Giuseppe Betori, che aveva richiamato il canone 667 del codice di Diritto canonico: “Anche voi, care sorelle, dovete poter accedere alla grazia del Giubileo per rafforzare la vostra fede e la vostra testimonianza”.
I permessi per potere uscire dai monasteri di clausura sono rarissimi: poter ricevere l’indulgenza nell’Anno Santo è una delle motivazioni previste, come il potere incontrare il Papa durante le sue visite. Come successo nella Basilica di San Zeno a Verona, nel maggio del 2024, o a Napoli nel 2015, quando papa Francesco fu letteralmente travolto dall’affetto delle monache di clausura, diventato poi virale sui social (che possono usare pure loro, ma “con sobrietà e discrezione”, come la tivù, che si accende solo per ascoltare il Pontefice e in occasioni speciali). Per tutte le altre eccezioni, ogni congregazione religiosa e monastero ha i suoi regolamenti, più o meno rigidi: si può uscire per visite mediche, per votare e, in casi rarissimi, per altre urgenze familiari.
Sabato, per la vigilia della Festa della Presentazione al Tempio del Signore e per la XXIX Giornata della Vita Consacrata, potranno partecipare anche alle celebrazioni a livello diocesano del Giubileo della Vita Consacrata (quello mondiale, a Roma, si svolgerà tra l’8 e il 9 ottobre, ndr) insieme alle tremila religiose e agli 800 religiosi che vivono nella diocesi di Milano, più 300 membri di Istituti secolari e 110 appartenenti all’Ordo Virginum. “Le tante realtà di Vita Consacrata, maschile e femminile, presenti in Diocesi, vivono un momento particolarmente vivace - sottolinea Walter Magni, vicario episcopale per la Vita Consacrata –. Questo dinamismo nasce dal carisma specifico di ciascun istituto e dall’invito costante della Chiesa a riflettere su un annuncio missionario più consapevole, accompagnato da un ascolto sinodale sempre più profondo”.
Sabato si troveranno alle 16 nella Basilica di San Carlo al Corso, per un momento di preghiera e di festa a loro dedicato, accompagnato dal Coro Elikya, un ensemble di 50 coristi di 16 nazionalità differenti, guidati dal direttore Raymond Bahati. Alle 17 partirà una processione verso il Duomo insieme all’arcivescovo Delpini e con in testa al corteo l’icona della Madonna dell’Idea, opera lignea del XV secolo normalmente custodita all’interno del Museo del Duomo. Alle 17.30 la Messa in Cattedrale. Per i religiosi che non potranno partecipare, per gli ammalati e i degenti nelle case di riposo, e per chi deciderà di restare in convento sarà possibile seguire la celebrazione in diretta streaming su www.chiesadimilano.it e sul canale YouTube della Diocesi.