
Giulia Ligresti
Milano, 8 novembre 2018 - Giulia Ligresti lascia il carcere di San Vittore. Meno di un mese dopo il trasferimento a Milano deciso dal Tribunale di Sorveglianza di Torino – i giudici piemontesi infatti non aveva accolto la richiesta di lavori socialmente utili per scontare la pena di 2 anni e 8 mesi patteggiata nell’inchiesta sulla gestione del gruppo assicurativo Fonsai con l’accusa di falso in bilancio e aggiotaggio – la Corte d’Appello di Milano ha dato ragione alla difesa della figlia dell’ingegnere Salvatore Ligresti.
La pena, superiore ai 24 mesi, non consentiva la sospensione condizionale, ma permetteva di chiedere come soluzione alternativa l’affidamento ai servizi sociali o lo svolgimento di lavori socialmente utili. Ipotesi negata a Torino. Gli avvocati Davide Sangiorgio e Gian Luigi Tizzoni hanno presentato un’istanza. E la quinta sezione, prima ancora di entrare nel merito – ha precisato Tizzoni – ha ritenuto che «sussistono i presupporti alla sospensione della pena», visto che «è emerso un contrasto di giudicati». In pratica, dato che il fratello Paolo Ligresti e gli altri imputati del filone milanese di Fonsai erano stati infatti assolti “perché il fatto non sussiste” con sentenza irrevocabile dal 29 ottobre, Giulia Ligresti non avrebbe potuto ricevere una disparità di trattamento.