ANNA GIORGI
Cronaca

Giulia Tramontano uccisa con 9 coltellate, altri 28 fendenti quando era morta. Ma Impagnatiello potrà chiedere la giustizia riparativa

Omicidio di Senago, l’ex fidanzato andrà a processo per omicidio aggravato da crudeltà e premeditazione. Il 30enne a processo con rito immediato: la condanna può arrivare all’ergastolo

Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano

Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano

"Giulia Tramontano è stata accoltellata nove volte prima di morire e 28 volte quando era già morta”: lo scrive la gip Angela Minerva nel provvedimento con cui ha mandato il suo convivente Alessandro Impagnatiello a processo davanti alla Corte di Assise riconoscendo tutte le quattro aggravanti (premeditazione, crudeltà, vincolo della convivenza e futili motivi) contestate dalla pm Alessia Mengazzo, titolare delle indagini.

Il 30enne rischia l’ergastolo, ma potrà accedere ai programmi di giustizia riparativa. Il 18 gennaio sarà processato con rito immediato che consente di saltare l’udienza preliminare e arrivare dritti al dibattimento.

La ricostruzione che emerge dalla carte ha fatto luce sulla dinamica del delitto: Impagnatiello, che aveva una relazione parallela con una collega di lavoro, ha ucciso la compagna con 37 coltellate. Quindi ha cercato di disfarsi del corpo: prima ha tentato di dargli fuoco nella vasca da bagno, poi ha provato a nasconderlo in un box quindi lo ha abbandonato, avvolto in cellophane e sacchetti di plastica, in via Monte Rosa a Senago, a meno di 700 metri da casa.

Rappresentata dall’avvocato Giovanni Cacciapuoti, la famiglia di Giulia, uccisa dopo poche ore dell’incontro con l’amante di Impagnatiello, è pronta a costituirsi parte civile nel processo, scelta che verrà tentata anche dal Comune di Senago.