Milano, 4 settembre 2023 – C’è un particolare, tra i tanti emersi, che forse spiega meglio di altri la spietatezza di Alessandro Impagnatiello, in carcere dal primo giugno con l’accusa di aver ucciso la compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese, nel loro appartamento di Senago con almeno 37 coltellate.
Il dettaglio, agli atti dell'indagine dei carabinieri della Omicidi del Nucleo investigativo di via Moscova, risale al 5 febbraio 2023: quel giorno, il barman iniziò a fare ricerche online sul cloroformio mentre si trovava in aeroporto, in attesa che la compagna rientrasse a Milano dopo un periodo trascorso in Campania, a casa dei genitori. Tradotto: nonostante non vedesse da giorni la compagna e madre di suo figlio, il primo pensiero di Impagnatiello era quello di reperire una sostanza che potesse fare del male a Giulia e al feto.
Le ricerche
In quei giorni, la ventinovenne è appena entrata nel terzo mese di gravidanza, e la coppia ha già superato due momenti molto difficili: il primo a dicembre, quando i due hanno deciso di portare avanti la gestazione nonostante le perplessità di Impagnatiello; il secondo a gennaio, quando il trentenne confessa alla fidanzata di averla tradita.
In quelle settimane, ricostruiranno a ritroso i militari, Impagnatiello interroga più volte i motori di ricerca on line con stringhe come "ammoniaca feto", "veleno per topi" e "quanto veleno per topi necessario per uccidere una persona". Infatti, tra il 9 e il 14 dicembre, Giulia si lamenterà prima dell'acqua che sa di ammoniaca e poi per un forte stomaco, durato cinque giorni. Il 5 febbraio in aeroporto E arriviamo al 5 febbraio.
In aeroporto
Giulia sta tornando in aereo da Napoli, Impagnatiello è lì ad aspettarla nell'area arrivi. Proprio in quei momenti, risulta dall'esito delle indagini sui dispositivi elettronici, l'uomo inizia a fare ricerche sul cloroformio e sui suoi effetti. Undici giorni dopo, acquisterà la sostanza sul sito Letslab, spacciandosi per un inesistente Andrea Valdi. Sarà lui stesso a ritirare la spedizione in un deposito Gls il 6 marzo, dopo averne sollecitato l'invio il 19 febbraio.