Senago, 11 settembre 2023 -- I colori del tramonto come sfondo, le ombre nere di una mamma e un bambino in ginocchio che pregano (o giocano, a seconda di come la si vuole interpretare). E intorno tante impronte di manine di bambini di colore rosso, rosa, azzurro e di dimensioni diverse. La più piccola è quella di Enea, 11 mesi.
E' il nuovo murale, il terzo, realizzato dallo street artist Luca 'Zak' Coia nel luogo in cui è stato ritrovato il suo corpo senza vita di Giulia Tramontano, in via Monte Rosa a Senago.
La 29enne, incinta al settimo mese di gravidanza, uccisa dal compagno reo confesso Alessandro Impagnatiello nella notte sabato 27 maggio, continua a vivere non solo nel ricordo dei famigliari e di chi l'ha amata, ma anche in quei murale.
"Le mani dei bambini le ho volute io - spiega l'artista senaghese - i bambini come Thiago anche se sono piccoli a modo loro urlano il dolore e dicono 'ci siamo anche noi, ascoltateci'. Enea è il più piccolo del gruppo, è passato con la sua mamma, abbiamo scattato la foto che in queste ore sta suscitando grande emozione".
L'opera si aggiunge agli altri due murales realizzati a giugno sulle pareti dei garage dietro ai quali era stato abbandonato il corpo di Giulia. Prima quello era un luogo abbandonato, pieno di erbacce e sterpaglie, adesso è stato ripulito ed è diventato 'il giardino di Giulia e Thiago".
Ora su una parete c'è la riproduzione, rivisitata in stile graffito, della foto fatta al mare di Giulia in costume da bagno, che accarezza il pancione, bella e serena. La foto è stata una delle prime diffuse dalla sorella di Giulia, Chiara, nei primi giorni dopo la scomparsa, insieme ad un appello a cercare Giulia. A fianco, sulla sinistra, c’è un’immagine di come Giulia avrebbe potuto essere se non fosse stata uccisa, con il piccolo Thiago tra le braccia sollevato dolcemente verso il cielo.
Sull'altra parete ci sono le scritte con i nomi di ‘Giulia’ e ‘Thiago’ dipinti e decorati da Mary Cunzolo. "Ora con questo terzo murale ho completato il lavoro", conclude Coia. Un un modo per non dimenticare Giulia e far si che la sua morte sia un monito contro la violenza sulle donne.