Mamma Loredana Femiano, assieme alle sue due sorelle, assiste a tutte le sei ore di udienza: è forte, discreta, gentile, ha grande dignità. Mai urla, mai si scompone, mai commenta, l’unica della famiglia insieme al fratello di Chiara, Mario, che ha la forza di ascoltare parole e racconti inascoltabili.
Lei e il figlio Mario si accarezzano e, davanti alla borsa, a fare da piedistallo, Loredana ha appoggiato la foto di Giulia, bella, giovane e sorridente. La guarda per tutto il tempo, come a volersi fare aiutare da lei, come se quella immagine scacciasse l’orrore. Non regge l’udienza, il dolore è troppo forte, il papà di Giulia che ha problemi di cuore e ha preferito restare a Sant’Antimo dove, in serata, ha organizzato una fiaccolata in ricordo della figlia. E, a un anno esatto dalla morte, pubblica l’immagine di una candela con due cuori, uno per lei e uno per Thiago. E aggiunge scatti in cui la ragazza sorride, in uno ha aggiunto la didascalia: "Nulla ci restituirà Giulia, abbiamo gridato a voce alta, lo faremo ancora, affinché sia fatta giustizia per lei e Thiago".
Esce dall’aula, accompagnata dal fidanzato, la sorella di Giulia, Chiara, che affida il suo pensiero ai social, e alle parole del poeta Eugenio Montale: "Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale". Scrive su Instagram: "Forse era destino che questa poesia fosse legata per sempre a noi. L’avrai letta il 27 maggio del 2015 e ti sarai chiesta per chi fosse. Forse era per un amore finito, ma ora è per la vita che ho perduto. Così le pupille offuscate sono diventate le mie, non ho imparato a scendere da sola le scale, il mio viaggio è lungo e buio e confondo spesso la realtà con l’illusione di sentirti, di toccarti, di scendere le scale insieme".
E ancora: "Breve è stato il nostro viaggio insieme, 27 anni in cui ci siamo intrecciate come fili sottili a formare un nodo indissolubile fatto di segreti, condivisioni, ricordi, coincidenze e inganni come averti persa il 27 maggio quando avevi 27 anni – dice –. Anche io a mio modo avrò 27 anni per sempre, i soli che abbiamo trascorso insieme, i soli che vorrò ricordare". Mamma Loredana esce dall’aula, per tornare a Sant’Antimo, alla fiaccolata, pochi minuti prima delle 17.30.
“Oggi è il giorno di Giulia, parlate di Giulia, il resto non esiste", ha detto, prima di lasciare l’udienza. Dai carabinieri che l’hanno scortata verso l’uscita, mentre attraversava un’aula gremita, è stata avvertita della presenza di giornalisti e semplici cittadini, un centinaio, intervenuti a seguire l’udienza. E ha risposto in dialetto: "Io non tengo problemi con nessuno, è lui che si deve nascondere". L’udienza riprende il 10 giugno.