ROBERTA RAMPINI
Cronaca

"Giustizia per il mio Omar". Giusy Sala non si arrende

Bollate, domani in Duomo il flashmob: "Lo faccio per lui e per tutti i ragazzi". Il giovane morì due settimane dopo essere stato pestato da alcuni buttafuori.

Bollate, domani in Duomo il flashmob: "Lo faccio per lui e per tutti i ragazzi". Il giovane morì due settimane dopo essere stato pestato da alcuni buttafuori.

Bollate, domani in Duomo il flashmob: "Lo faccio per lui e per tutti i ragazzi". Il giovane morì due settimane dopo essere stato pestato da alcuni buttafuori.

"Continuerò a lottare fino a quando non avrò giustizia per Omar. E non sono da sola, con me ci sono i nostri familiari, i suoi amici, colleghi e studenti dell’istituto Pareto dove Omar lavorava, come me, dietro il bancone del bar. Lui era un ragazzo sempre sorridente e gentile". È lo sfogo di Giusy Sala (nella foto durante un recente flash-mob), mamma di Omar Bassi, il giovane di 23 anni di Bollate morto lo scorso 5 agosto per emorragia cerebrale all’ospedale di Reggio Calabria mentre era in vacanza con i suoi genitori, quindici giorni dopo essere stato picchiato dai buttafuori in un locale di Origgio, nel Varesotto.

Domani, nel pomeriggio, sarà in piazza Duomo a Milano per un nuovo flash-mob, dopo quelli fatti nelle scorse settimane: "Non vogliamo che questa brutta storia finisca nel dimenticatoio – aggiunge –. Sappiamo che stanno facendo le indagini per ricostruire quello che è successo la notte del 20 luglio nella discoteca Dolce Beach, dove Omar era andato a ballare con il fratello, i cugini e alcuni amici. Ci hanno detto che dovrebbero concludersi entro la fine di ottobre. Noi aspettiamo". L’appuntamento per il flash-mob è per domani dalle 16 in poi. Amici e familiari di Omar partiranno da Bollate, intorno alle 15.20 con striscioni e magliette. La Procura di Busto Arsizio ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale contro ignoti. L’ipotesi è che il decesso sia stato provocato da un danno non rilevato durante la prima visita in ospedale, subito dopo il pestaggio.

"Questi quasi quattro mesi sono stati difficili, mi chiedo perché è successo questo, lo chiedo a Dio. Omar mi manca come l’aria anche se lui vive ancora perché ha salvato dieci vite grazie alla donazione dei suoi organi – continua la mamma –. Era generoso, sapevamo che era un suo desiderio donare gli organi, anche se non è stato facile in quel momento, ma pensare che vive da qualche parte in altre persone mi aiuta". A chiedere giustizia per il cugino c’è anche Michelle Sala, che in questi mesi ha condiviso sui social il dolore e la rabbia per la morte di Omar e tutte le iniziative, "Chiedo alle persone di trovare il tempo per venire a lottare insieme a noi, per Omar e per tutti i ragazzi e le ragazze che hanno il diritto di andare a ballare senza la paura di essere picchiati – si legge nell’ultimo post –. Fate girare questo invito perché l’indifferenza su certe cose, soprattutto da parte dei giovani, è scioccante. Poteva capitare a chiunque...".