Paola Pioppi
Cronaca

"Giustizia per mio fratello Ma nulla me lo restituirà"

Il dolore di Antonella, sorella di Antonio Deiana, ucciso e sepolto a Cinisello: insegui per anni la verità, eppure ora che ci sono arrivata mi sento vuota

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"Ogni volta che vedo il video di quello scantinato in cui è stato ritrovato Antonio impazzisco. Penso a lui lì sotto, per tutto questo tempo. Continua a tornarmi in mente quel giorno, le ultime parole che ci siamo detti prima che uscisse di casa". Antonella Deiana, per anni ha cercato suo fratello, sparito il 20 luglio 2012. Il suo corpo è stato ritrovato esattamente sei anni dopo, il 20 luglio 2018, seppellito in uno scantinato di Cinisello Balsamo, dove è stato ucciso il giorno stesso della sua scomparsa, a 36 anni. Lunedì la Corte d’Assise di Monza, ha condannato a 22 anni di reclusione Nello Placido, 46 anni di Monza, ritenuto responsabile del suo omicidio assieme al proprietario di quella cantina, Luca Sanfilippo, già condannato a 30 anni con rito abbreviato. Ma alla fine di un processo emotivamente difficile, la consapevolezza di aver dato un nome a chi ha ucciso suo fratello, non basta ad alleviare la pena che si porta dentro. "Volevo questa verità, potergli dare una sepoltura e avere un colpevole – dice -. Eppure ora che ci sono arrivata mi sento vuota. Ho perso due fratelli in modo tragico e assurdo, tutti e due hanno sofferto. Adesso posso andare al cimitero e portargli un fiore. Questo un po’ ti consola, mantiene un legame, ma ogni volta che penso a come sono morti, mi prende l’angoscia". Salvatore era sparito il 9 aprile 2009: a febbraio 2015, grazie alle rivelazioni del collaboratore di giustizia Luciano Nocera, viene ritrovato seppellito in un bosco a Oltrona San Mamette, dopo essere stato accoltellato. Vengono riaperte anche le indagini sulla scomparsa di Antonio, ma i due omicidi, per quanto simili, non hanno nessuna relazione.

"In famiglia siamo sempre stati tutti molto legati – prosegue Antonella - ma io e Antonio di più: si è sempre occupato di me, mi portava a scuola, mi ha insegnato a guidare. Dopo il ritrovamento dei resti sono andata al Labanof, dove erano stati portati per le analisi scientifiche: non mi bastava leggere sulle carte che mio fratello era morto, mi serviva altro. Dovevo vedere. Insegui per anni la verità, ma quando ci arrivi vorresti non saperla. Ora mi è stata data, c’è un colpevole. Tanto o poca che sia la sua condanna non mi interessa, non mi riporta quello che ho perso, ma abbiamo chiuso un capitolo". Perché dal 2012, ogni giorno è stata una tragedia: "Antonio era una forza, teneva alto l’animo della famiglia. Dopo la scomparsa di Salvatore ci siamo tutti appoggiati a lui. Era molto legato a suo fratello, diceva che lo avrebbe trovato: quando anche lui non è tornato, è stato come perdere di colpo entrambi. E quando lo hanno trovato, nel 2018, è arrivato tutto il dolore, per entrambi".