ANNA GIORGI
Cronaca

Gli incroci tra gli ultras e il boss della Barona, tra soldi e droga: “Boiocchi? Gli taglio la testa allo stadio”

Nelle intercettazioni dell’inchiesta su Nazzareno Calajò i retroscena dei regolamenti di conti nella curva Nord. Nelle carte anche un riferimento all’agguato al milanista Anghinelli

Vittorio Boiocchi

Vittorio Boiocchi

Milano – Nel marzo 2022, Nazzareno Calajò e Luca Antonio Biasi si avvicinano a un’auto dove si trovano Luca Calajòe Matteo Cuccurullu. Quest’ultimo è componente del gruppo "di fuoco" alle dipendenze del boss Nazzareno, e insieme parlano della possibilità di "aggredire una terza persona". Il contesto è quello del traffico di droga, ma emerge chiaramente una faida all’interno delle tifoserie di calcio.

Nazzareno si scaglia contro alcuni maggiorenti della curva dell’Inter, tra cui Andrea Beretta (che ha precedenti per rapina, sequestro di persona, produzione e traffico di sostanza stupefacente, un Daspo esteso a tutte le manifestazioni sportive, accusato di reati di violenze, lesioni aggravate e minacce) e un soggetto mai nominato "che si identificava certamente nel capo ultras Vittorio Boiocchi, poi freddato il 28 ottobre 2022".

La faida emerge dalle carte del fermo di Calajò. Dalle conversazioni intercettate appaiono chiare le dinamiche che sottostanno ai regolamenti di conti tra tifoserie. "Adesso studio il modo che gli taglio la testa senza pagarla.. a questo imfame qua", dice Nazzareno Calajò. "Lo faccio scomparire". "Ma no.. ma no.. si però zio.. adesso tienilo.. trattieniti.." cercano di calmarlo gli altri. "Pensa.. se lo prendo.. lo taglio.. lo porto via.. prendiamo una.. lo porto gli taglio la testa..", continua Nazzario Calajò. Che rincara la dose.

"Come fanno a sapere dov’è? Se vado a prenderlo senza coso... senza telefono... senza... è meglio di quello che ho fatto con il casco!", dice ancora il narcotrafficante facendo riferimento a qualche agguato precedente che però non spiega. Anche se gli investigatori pensano agli agguati che si sono consumati negli ultimi anni e l’altro (oltre a quello di Boiocchi) rimasto senza colpevoli nei confronti del milanista Enzo Anghinelli (sopravvissuto).

Calajònon cita mai di chi si tratta e prosegue parlando di Boiocchi che, poi, verrà effettivamente ucciso: "Questo, non deve più scherzare!". Obiettivo di Calajò sono Boiocchi e Beretta. "Se non mi capita vado a San Siro e gli taglio la testa davanti a tutti.. senza problemi.. e paga pure il Beretta e chi c’è vicino.. anzi il Beretta rimane vivo.. gli dico.. “Portami due milioni domani.. domani porti due milioni se no.. fai la stessa fine tu fai! Infame.. perché sei un infame tu e tutti quelli del curva siete degli infami“. Alla fine siete una massa di Carabinieri voi dell’Inter siete.. e lo sanno tutti che siete degli infami e siete vivi per miracolo..". Secondo Calajò, "fanno arrestare tutta la gente.. lo sanno tutti sono d’accordo con la Digos.. sono d’accordo con gli sbirri".

E ancora prosegue: "Io mi faccio dare un machete dal macellaio, infami serpenti, lo sequestriamo, lo anestetizziamo, lo portiamo nell’orto e lo sotterriamo".