Tornare a una vita normale. È quello che vorrebbero gli inquilini della palazzina di via San Carlo, ad Abbiategrasso, per mesi "ostaggio" di un solo individuo che si aggirava armato. Qualcuno ha finalmente rimesso piede nella propria abitazione dopo essersi trasferito per un certo periodo dai parenti; altri hanno cambiato le serrature; si sta pensando anche a un modo per mettere in sicurezza il cortile approfittando dell’arresto dell’egiziano di 33 anni che ha seminato il panico nella zona, minacciando e occupando abusivamente due appartamenti. Tutto questo in attesa dell’udienza dell’11 novembre, quando il 33enne dovrà rispondere del possesso di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, il reato per il quale era stato fermato una prima volta dai carabinieri di Abbiategrasso. Carabinieri che negli ultimi giorni hanno continuato le perquisizioni all’interno delle due case nelle quali l’uomo abitava. "Per il momento tiriamo un sospiro di sollievo ma non sappiamo cosa accadrà dopo l’11 novembre – confessano gli inquilini della palazzina –. Parliamo di un individuo che non vuole sentire ragioni e che non teme di essere arrestato, come ha già dimostrato. Inoltre girava sempre armato e sospettiamo che spesso la sua capacità di intendere fosse alterata a causa delle droghe. Tra di noi c’è ancora molta preoccupazione". Già una volta, infatti, l’egiziano aveva ignorato del tutto il divieto di rimettere piede nel territorio di Abbiategrasso, tornando in quella che ha sempre definito "casa sua", per essere arrestato nuovamente poco dopo. Un incubo portato alla ribalta dai media solo nelle ultime settimane ma che dura ormai da un anno e mezzo per gli inquilini di via San Carlo.
Francesco Pellegatta