Aumenta l’intensità del bisogno più che la quantità. Ma il numero degli enti che se ne occupano è insufficiente, mentre la loro capillarità sul territorio resta disomogenea. Questo il quadro attuale dell’assistenza scolastica a bambini, alunni e studenti con disabilità sensoriali o, detto altrimenti, non udenti e non vedenti, secondo quanto emerge dai riportati negli allegati all’ultima delibera approvata da Regione Lombardia sul tema, quella sulle linee guida per l’inclusione educativa con la quale la Giunta stanzia fondi per i prossimi due anni scolastici (2025/2026 e 2026/2027) e introduce premialità per incoraggiare una maggiore presenza degli enti in Lombardia.
Nel dettaglio, il dato che più colpisce è quello relativo alla spesa sostenuta "per i Piani Individuali attivati a favore di bambini, alunni e studenti" delle scuole di ogni ordine e grado. Nell’anno scolastico 2017/2018 il costo sostenuto è stato di poco superiore ai 6,3 milioni di euro, mentre nell’anno scolastico 2023/2024 è salito a quasi 11,5 milioni di euro e la stima per l’anno scolastico in corso è di 12,7 milioni di euro. La spesa per i Piani Individuali è quindi raddoppiata nel volgere di 8 anni scolastici, quelli compresi tra il 2017 e il 2025. Lungo questo arco temporale, l’aumento è stato costante, non fosse per l’anno scolastico 2019/2020, condizionato, però, dall’irrompere della pandemia e dei lockdown.
L’aumento dei Piani Individuali sottoscritti e approvati a sostegno e a tutela di bambini, alunni e studenti ciechi o sordi non è stato proporzionale all’aumento della spesa. Nell’anno scolastico 2017/2018 i Piani sottoscritti ammontavano a 1.438, nel 2023/2024 a 1.539 e nell’anno in corso a 1.516. Il picco si è avuto nell’anno 2021/2022 con 1.606 Piani. Da qui la conclusione: nelle scuole è aumentata l’intensità degli interventi finalizzati all’inclusione scolastica di bambini, alunni e studenti con disabilità sensoriali.
Gli enti convenzionati con le Agenzie di Tutela della Salute (ATS) della Lombardia per garantire il personale e i servizi utili all’educativa scolastica di questi alunni o studenti sono in tutto 83. "Negli anni – si legge quindi nell’allegato alla delibera – il numero di enti coinvolti nella gestione degli interventi si è consolidato". Si nota, però, che "molti sono operanti su un’unica ATS". Numeri alla mano, infatti, ben 59 enti su 83 prestano servizio nel territorio di competenza di una sola ATS, per lo più quella di Milano, mentre solo 13 sono in grado di offrire il servizio in Comuni afferenti a due diverse ATS e solo 6 in Comuni afferenti a tre ATS.
Da qui la delibera appena approvata dalla Giunta regionale, che per i prossimi due anni scolastici stanzia 24,3 milioni di euro, così suddivisi: 24 milioni a titolo di "contributo alle attività e ai servizi di inclusione scolastica per i disabili sensoriali" e 300mila euro da destinare, invece, all’ATS Brianza per "interventi di potenziamento dell’apporto tiflologico", vale a dire gli interventi di potenziamento del sostegno a chi convive con disabilità visive. Non è tutto, però: la stessa delibera conferma "l’assegnazione di premialità" all’ente convenzionato che garantirà la copertura territoriale in "almeno cinque Agenzie di Tutela della Salute" e, contestualmente, che si faccia carico di una quota di servizio uguale o superiore al 40% sul totale del servizio garantito da tutte le ATS. "La Regione – dichiara Elena Lucchini, assessore regionale alla Disabilità – rinnova l’impegno per l’inclusione scolastica delle persone con disabilità sensoriale. Il servizio, garantito dalle ATS tramite enti qualificati, permette l’affiancamento all’alunno o allo studente di personale specializzato, quali l’assistente alla comunicazione, e la fornitura di materiale didattico speciale. Per le persone con disabilità visiva è previsto anche il servizio tiflologico e tifloinformatico e per i bambini dei nidi con disabilità uditiva il pedagogista. Da quest’anno per ciascuna presa in carico è riconosciuta una quota aggiuntiva fino a 400 euro, funzionale alla realizzazione di quelle attività indirette svolte dal personale specializzato che, pur non prevedendo la presenza dell’alunno, sono indispensabili per realizzare un percorso di inclusione. Altra novità – conclude Lucchini – è la scelta di stanziare 24 milioni per la continuità dei progetti non sulla singola annualità ma sul biennio".