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Glicine di piazzale Baiamonti, ecco come cambia il Museo della Resistenza per salvare la pianta storica

Milano, incontro a palazzo Marino per illustrare le varianti del progetto studiate per salvaguardare la pianta del Circolo Combattenti e reduci, i due grandi tigli e il bagolaro

Il cantiere per il nuovo Museo della Resistenza in piazzale Baiamonti con il grande glicine del Circolo Combattenti e reduci

Milano – Si è tenuto a Palazzo Marino un incontro tra l’assessora all’Ambiente Elena Grandi, la Soprintendenza e i comitati cittadini, per aggiornare sullo stato dei lavori per la realizzazione del Museo della Resistenza in piazzale Baiamonti e illustrare le varianti progettuali studiate per salvare il glicine del Circolo ex combattenti e reduci e i tre grandi alberi sull’area del cantiere.

Negli scorsi mesi, infatti, la Soprintendenza ha svolto indagini nell’area che, a partire dai prossimi giorni, sarà interessata dalle operazioni di abbattimento di alcuni alberi: l’obiettivo era quello di confermare la salvaguardia del grande glicine, del bagolaro e di due tigli, valutando le eventuali modifiche progettuali, e lo spostamento del liquidambar.

Per quanto riguarda il glicine, nel mese di settembre (dopo aver acquisito la perizia ornitologica che escludeva la presenza avifaunistica e di nidi), si è provveduto alla sua potatura e messa in sicurezza: è stata realizzata una copertura provvisoria in legno per permettere la continuazione dell’attività fotosintetica e delle funzioni vegetative. La copertura provvisoria sarà poi sostituita da un nuovo pergolato di sostegno, che sarà integrato al progetto della piazza del Museo e correrà parallelamente al casello daziario.

Il bagolaro e i due tigli verranno salvaguardati come concordato prima dell’estate. In particolare, per uno dei due tigli, dovrà essere prevista una variante progettuale importante, che consisterà nella realizzazione di un’opera di contenimento appositamente studiata. Il liquidambar verrà invece  trapiantato nel Giardino Lea Garofalo all’arrivo della stagione fredda.

“Oggi è stato un bel momento di condivisione e collaborazione, a conferma di un dialogo tra enti e cittadini che è iniziato mesi fa e che continuerà – ha detto l’assessora Elena Grandi –. Resta senz’altro il rammarico per le piante che dovranno necessariamente essere abbattute, ma ringrazio la Soprintendenza per lo sforzo profuso a tutela degli alberi che saranno salvati. Dopo mesi di indagini e analisi accurate, sappiamo che serviranno varianti, anche importanti, al progetto e questo dimostra che l’esito di questo percorso era tutt’altro che semplice o scontato. Importante, adesso, andare avanti nei lavori: Milano aspetta da tempo il Museo della Resistenza. E sono certa che questa esperienza, e la relazione che ne è scaturita, consentirà a questo luogo di essere significativo e partecipato anche in funzione del percorso che l’Amministrazione pubblica, comunale e statale, e la cittadinanza attiva stanno compiendo insieme”.