Milano – Stavolta è il sottosegretario alla Cultura del Governo Meloni, Vittorio Sgarbi, a scendere in campo a difesa del glicine di piazzale Baiamonti, l’area dove dovrebbe sorgere il Museo nazionale della Resistenza: "Quel glicine non va toccato. Condivido l’appello dell’Anpi, degli ambientalisti e dei 50mila milanesi che hanno firmato la petizione". La pianta è a rischio perché il progetto dello studio Herzog & De Meuron prevede che il nuovo Museo – 2.500 metri quadrati di vetro e cemento – nasca proprio nell’area dove attualmente ci sono il glicine e i tigli, che andrebbero dunque tagliati per lasciar spazio alla struttura voluta dal Ministero della Cultura per ricordare la Resistenza.
A Sgarbi non è piaciuta la presa di posizione del sindaco Giuseppe Sala, che ha posto un ultimatum a chi si oppone al taglio della pianta: o il glicine o il Museo. "Il sindaco Sala ragiona come i costruttori: invece di preoccuparsi del decoro urbano, minaccia di bloccare il cantiere. È inaccettabile – spiega il sottosegretario alla Cultura –. Il primo cittadino sogna betoniere cariche di cemento ma non mostra alcuna sensibilità per l’identità di una città che è fatta anche dei suoi giardini. La smetta Sala di porre il ricatto: il glicine o il Museo. In una città come Milano dove si spendono soldi per tante iniziative inutili, quelli spesi per salvare il glicine saranno una delle poche cose di cui questo sindaco potrà un giorno vantarsi".
Sul caso interviene anche Gianluca Comazzi, assessore regionale al Territorio e ai Sistemi Verdi e consigliere comunale di Forza Italia: "Sono stato il primo a segnalare la questione dell’abbattimento del glicine del Circolo Combattenti e sono lieto di vedere come questa causa abbia ricevuto così tanto sostegno sia dai cittadini che dalle autorità. Il glicine è un simbolo indelebile della città che non può e non deve andare perduto. Se il Comune vorrà condannare questa meravigliosa pianta, emblema della storia e della cultura di Milano, Regione Lombardia sarà pronta a fare di tutto per salvarla". Il capogruppo di Europa Verde in Comune, Carlo Monguzzi, commenta: "Bene Sgarbi e Comazzi. Sono i frutti della formidabile campagna di opinione e di passione che abbiamo lanciato negli ultimi mesi".