Gorgonzola (Milano) – “Vertice al formaggio” e firma ufficiale a Novara: il Comune piemontese (che ospita anche il Consorzio del gorgonzola Dop) e la città di Gorgonzola nominati, in tandem, “Città del formaggio” 2025. Un titolo attribuito da Onaf, l’Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggio, un incontro che apre la strada “a progettualità comuni - così Ilaria Scaccabarozzi - e a progetti di grande interesse di promozione della cultura del cibo”.
Ma anche un’altra, importante tappa del cammino del disgelo fra Gorgonzola e il Consorzio novarese, divisi da una controversia per plagio che, molti anni fa, si concluse con una onerosa (per Gorgonzola) transazione in sede giudiziaria. Ricordata, nell’ultimo consiglio comunale, dal consigliere sindaco all’epoca, Walter Baldi, che non ha risparmiato un commento caustico: “Belli i progetti comuni, bene le parole. Ma la nostra città prima o poi dovrà bene, è un suo diritto, tornare a produrre formaggio. Che si parli di questo: e che da Novara accettino di dividere, almeno un pochino, la torta”.
C’erano il sindaco Scaccabarozzi, l’assessore al Commercio Gianluca Villa e Donatella Lavelli, anima e corpo della sagra del gorgonzola settembrina, a rappresentare Gorgonzola nel corso dell’incontro che, a Novara, ha sancito la nascita delle due nuove “Città del formaggio”. Padrone di casa il sindaco novarese Alessandro Canelli, presenti anche Onaf e il Consorzio del Gorgonzola dop, è stata una firma a due mani quella sul documento che inaugura una sorta di gemellaggio sotto il segno del celebre erborinato. Il titolo di Città del formaggio sarà apposto sulle segnaletiche di ingresso agli abitati. “Un passo molto importante: alla cultura del cibo è legato, in prospettiva, anche il lancio turistico della nostra città”.
Con il Consorzio di Novara un riavvicinamento che dura da anni, a passo felpato. Era il settembre 2013 quando il Tribunale, dopo quattro anni di sentenze e ricorsi, si pronunciò definitivamente a favore del Consorzio dello zola dop, bollando come contraffazione quello “Stracchino di Gorgonzola” che tre aziende gorgonzolesi avevano prodotto negli anni precedenti, e che il comune aveva registrato con marchio DeCo (Denominazione d’origine Comunale). Il Consorzio piemontese aveva intentato causa nel 2010. L’erborinato-clone di Martesana era stato ritirato dal commercio, al comune gorgonzolese erano state accollate spese processuali e risarcimento danni.