
Ogni sera per tutto il mese di gennaio 700 cittadini a confronto in streaming. Don Paolo Zago, da poco tornato dalla Terra santa: il cessate il fuoco non basta.
"La pace dipende da me". "È una scelta del cuore e dell’intelligenza". "Non è scontata: richiede cuore e impegno". "Non solo su bandiere o gridata nelle piazze: ma in opere di giustizia". "È fermare la violenza nel nostro quotidiano". Un mese di streaming serali dal sito parrocchiale, all’inizio dell’anno giubilare, nel rispetto dell’appello dell’arcivescovo Mario Delpini: "Fare silenzio e riflettere", e nel corso dei quali tanti “protagonisti“ della vita gorgonzolese, spesso diversi per attività, estrazione, età, hanno dialogato di pace. E ieri, a fine percorso, la consegna ufficiale alle istituzioni, da parte della comunità parrocchiale Madonna dell’aiuto e del parroco, don Paolo Zago, del primo “Manifesto degli artigiani di pace“ di Gorgonzola.
Il progetto era stato illustrato poco prima di Natale. Alle “dirette“ con la parrocchia hanno partecipato ogni sera circa 700 cittadini, in tutto, in un mese, oltre cinquemila. Grande artefice naturalmente don Paolo. "Grazie a tutti coloro che hanno partecipato, in modi diversi, a questo mese così particolare. Giovani, adulti, anziani ogni sera hanno seguito le nostre trasmissioni video. Speriamo di aver piantato un seme". Ancora: "L’evidenza che emerge dalle scienze sociali non lascia dubbi. Non siamo solo bisognosi di beni di consumo. Siamo esseri integrali, con un grande bisogno di connetterci a qualche cosa di più grande di noi. Senza fraternità la società è disumana". Il faldone del “Manifesto di pace“ è stato consegnato nelle mani di Ilaria Scaccabarozzi. "Anche nel nostro mondo politico – così la sindaca – la comunicazione violenta è un rischio. Mi impegno per prima: eliminamo parole ostili, e trasformiamole in rispetto e dialogo. La pace va costruita. Progettare una città inclusiva è un primo passo". In aula consiglieri comunali e tanti cittadini. Al microfono per la minoranza consiliare Fabio Iannotta: "Pazienza, dedizione, promozione del bene comune devono guidare la nostra azione. Mediando, sempre, fra posizioni contrastanti". Infine don Zago, tornato da poco dai territori martoriati dal conflitto Israele-Palestina. "Sempre più mi convinco che un cessate il fuoco non basti. Servono relazioni e coscienza".