Gorgonzola, storia di un formaggio famoso nel mondo: dall’errore del casaro innamorato alla condanna del Kgb

Il protagonista della sagra che si aprirà sabato 16 settembre nella cittadina milanese ha una storia millenaria che affonda nella leggenda

Il gorgonzola

Il gorgonzola

Gorgonzola (Milano) – Andrà in scena da sabato 16 a domenica 17 settembre la 23ª edizione della Sagra del Gorgonzola, l’appuntamento annuale che celebra il formaggio erborinato più famoso d’Italia e, probabilmente, del mondo.

Successo mondiale

Il gorgonzola è infatti nella cinquina dei formaggi italiani più conosciuti e esportati nel mondo (insieme, anche se con volumi diversi, a Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Mozzarella e Pecorino Romano). Nel 2022 sono state 5 milioni e 48mila le forme di gorgonzola prodotte in Italia, 2,1 milioni delle quali sono state esportate all’estero (87 i Paesi in cui sono arrivate), con una crescita dell’1,9% rispetto all’anno precedente. 

Il casaro innamorato

Come molti dei prodotti tipici della gastronomia italiana, le origini del gorgonzola affondano nella leggenda. Che narra di un casaro di Gorgonzola che nell’879 d.C., distratto perché innamorato, mescolò per errore il caglio fresco con quello del giorno precedente. Alla mattina si ritrovò un formaggio dall’aspetto insolito e dall’odore particolarmente intenso, caratterizzato da striature verdi. Un po’ respingente alla vista ma irresistibile al palato, tanto che in breve tempo conquistò i favori dei milanesi e non solo.

Le grotte della Valsassina

Lasciando da parte la leggenda, alcuni studiosi indicano come vera zona di origine Pasturo (Lecco), in Valsassina, terra di allevamenti e formaggi, dove le grotte naturali, in cui la temperatura media tra i 6°C ed i 12°C, è perfetta per la stagionatura dei formaggi.

Il marchio Dop

Tracce storiche più documentate si hanno a partire del XV secolo a Gorgonzola, città dalla quale la produzione si allargò ai paesi vicini, fino al Piemonte. Il vero e proprio boom si ebbe però secoli dopo, agli inizi del 1900, quando il formaggio iniziò a essere anche esportato all’estero. Nel 1996 arrivò infine il riconoscimento ufficiale da parte della Ue e la denominazione Dop, con preciso disciplinare di produzione e indicazioni delle zone di produzione. 

Andrea Bertazzoni, foto tratta dal libro del figlio Vladimiro "Andrea, mio padre"
Andrea Bertazzoni, foto tratta dal libro del figlio Vladimiro "Andrea, mio padre"

Stalin e il sabotaggio di Bertazzoni

Tra le storie più note e discusse sul gorgonzola c’è quella di Andrea Bertazzoni, comunista mantovano, nel 1932 emigrò nella Russia staliniana – prendendo il cognome di Mukas – per sostenere, col suo lavoro, l’affermazione del socialismo, producendo e vendendo gorgonzola a Rostov. L’aspetto di quel formaggio, le sue striature verdi e la presenza di muffe, apparvero come veleno agli occhi dei funzionari del Kgb, tanto che Bertazzoni fu accusato di sabotaggio e tradimento, venne arrestato e condannato a morte. Riuscì a salvarsi grazie all'intervento di un funzionario, Maksim Litvinov, che era stato a Genova dove aveva assaggiato, e apprezzato, il formaggio erborinato prodotto in Lombardia.