MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Governo Draghi, 9 (su 23) i ministri lombardi

Il premier sceglie Guerini, Bonetti, Giorgetti, Garavaglia e Gelmini tra i politici e Cartabia, Cingolani, Colao e Messa tra i tecnici

Una combo dei Ministri del nuovo Governo Draghi (Ansa)

di Massimiliano Mingoia

Sui 23 ministri indicati ieri dal premier Mario Draghi, nove sono lombardi, di gran lunga la rappresentanza regionale più numerosa nel nuovo esecutivo (al secondo posto c’è il Veneto con 4). Un deciso passo avanti rispetto al Governo Conte bis, che contava solo su due lombardi (Guerini e Bonetti). Ma vediamo nel dettaglio, delega per delega, tutti gli esponenti dell’esecutivo che provengono dal territorio lombardo: cinque politici e quattro tecnici.

Partiamo dai politici. Alla Difesa è riconfermato il lodigiano Lorenzo Guerini (Pd), mentre l’esponente di Italia Viva, la mantovana Elena Bonetti, torna al Governo con la delega alle Pari opportunità e alla Famiglia. La pattuglia ministeriale targata centrosinistra si ferma qui. Passiamo al centrodestra. Due i ministri lombardi e lumbard. Il varesino Giancarlo Giorgetti, braccio destro del leader della Lega Matteo Salvini, è il nuovo ministro dello Sviluppo economico: per lui si tratta di un ritorno al Governo, visto che era stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport nel primo Governo Conte. Percorso simile per l’altro leghista, il deputato Massimo Garavaglia, di Cuggiono, nell’hinterland milanese, già assessore regionale al Bilancio ed ex viceministro all’Economia del Governo Conte 1: nel nuovo Governo si occuperà di Turismo. Una, invece, l’esponente lombarda di Forza Italia nel Governo Draghi: si tratta di Mariastella Gelmini, bresciana, fino a ieri capogruppo azzurro alla Camera, in passato ministro all’Istruzione dal 2008 al 2011 nel Governo Berlusconi.

Passiamo ai tecnici. L’ex presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, nata a San Giorgio su Legnano, si occuperà di Giustizia, come da pronostici della vigilia. Il milanese di nascita Roberto Cingolani, fisico, che nel 2016 ha lavorato alla nascita dello Human Technopole nell’ex area Expo, è il ministro della Transizione ecologica, il nuovo ministero fortemente voluto dal M5S, che peraltro non ha nessun lombardo nel Governo. Il bresciano Vittorio Colao, fino al 2018 amministratore delegato di Vodafone, poi nell’aprile 2020 a capo della task force per la Fase 2 della ricostruzione post-Covid, è il nuovo ministro dell’Innovazione tecnologica e transizione digitale. Cristina Messa, primo rettore donna dell’Università Bicocca di Milano dal 2013 al 2019, vicepresidente dell’orchestra milanese LaVerdi, ha avuto da Draghi la delega all’Università e ieri sera, dopo la nomina, ha ricevuto le congratulazioni dell’attuale rettrice della Bicocca Giovanna Iannantuoni: "Sono orgogliosa per l’incarico conferito alla professoressa Cristina Messa. Persona di alto profilo accademico e di grande correttezza istituzionale, la professoressa Messa porterà al ministero dell’Università e della ricerca tutta la sua competenza e il suo valore professionale". Sempre in tema di tecnici, si può considerare un po’ milanese, almeno d’adozione, anche la riconfermata ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, prefetto di Milano dal febbraio 2017 all’ottobre 2018.

Il segretario lombardo del Pd Vinicio Peluffo, infine, si dice "soddisfatto per la riconferma di Guerini" e aggiunge: "Ci auguriamo che Regione Lombardia allenti la tensione con Roma nell’interesse dei lombardi".