NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, apriva le griglie per far cadere i passanti: incastrato il maniaco delle grate

Una donna in prognosi riservata, l'uomo è stato denunciato dai ghisa

La donna cade nella grata manomessa in via Melchiorre Gioia

Milano, 8 gennaio 2020 - Pomeriggio del 23 dicembre scorso, siamo sul controviale di via Gioia, nei pressi dell’incrocio con via Galvani. La telecamera posizionata sul muro esterno della Canadian School of Milan, al civico 42, punta dritta sul marciapiedi e riprende un uomo, giubbotto grigio e jeans blu, che si ferma all’improvviso, solleva una delle grate di ferro e poi la riposiziona apparentemente al suo posto. Dopo qualche minuto, nello stesso punto passa una donna con il suo cagnolino al guinzaglio: la griglia cede all’improvviso e la sessantaduenne viene risucchiata nel buco. L’arrivo dei soccorsi. Il ricovero al Fatebenefratelli in gravi condizioni per le fratture a costole e sterno e il distacco di un osso da una vertebra. Sulle prime, sembra un incidente provocato da un’errata manutenzione o da una saldatura non corretta.

Tuttavia, i ghisa intervenuti notano subito qualcosa di strano: quella grata era disancorata dal resto della struttura, come se qualcuno l’avesse messa così apposta. Da lì gli agenti decidono di visionare il filmato, dal quale emerge con chiarezza che si è trattato di un gesto deliberato. È l’intuizione decisiva, che consentirà alla Squadra interventi speciali della polizia locale di individuare il presunto colpevole, il trentasettenne D.P., denunciato per lesioni gravi e segnalato al centro psicosociale competente. L’indagine è durata cinque giorni, ed è stato proprio l’uomo, incensurato, ad autoincastrarsi.

Sì, perché il 28 è giunta alla centrale operativa di piazza Beccaria, nel frattempo sollecitata dagli specialisti della Sis a comunicare immediatamente altri casi simili, un’altra segnalazione identica: «C’è una grata aperta in via Stradivari 1», all’angolo con piazza Argentina. Giunti sul posto, i vigili hanno subito notato la somiglianza tra colui che aveva richiesto l’intervento e la persona ripresa il 23 in via Gioia, a cominciare dagli abiti indossati in entrambe le occasioni. L’uomo è stato quindi identificato, e il giorno dopo è stato convocato dagli investigatori con la scusa di dover fornire alcune informazioni su quanto accaduto in via Stradivari. Incastrato dai video e da alcune testimonianze, il trentasettenne ha confessato, senza però spiegare le ragioni del suo comportamento: dovrà rispondere di lesioni gravi.