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Milano - È stato il primo Hotel Covid d’Europa, con le sue 306 stanze rimaste orfane di turisti in piena pandemia trasormate in camere per le quarantene. Oggi l’ex albergo Michelangelo di piazza Luigi di Savoia inaugurato a fine anni Sessanta, che svetta a lato della stazione Centrale come a “chiudere una delle sue quinte“, si prepara a rinascere: la torre sarà smantellata per far posto a un nuovo grattacielo destinato a uffici, con anche spazi per il co-working affacciati su un giardino e un centro congressi. Novanta milioni di euro d’investimento per il progetto Mi.C, che sta per Milano.Centrale. La struttura sarà pronta per il 2026, anno delle Olimpiadi invernali, toccherà il cielo a 93,5 metri d’altezza, 30 metri in più rispetto all’edificio attuale (la Madonnina è a quota 108,50) e sarà il luogo di lavoro di 2.200 persone.
A queste se ne aggiungono 200 impegnate per la sua costruzione (oltre a mille nell’indotto); 22 i piani fuori terra (più 4 interrati) e 108 nuovi posti auto interrati. Non solo: tutta l’area attorno cambierà volto, perché sarà rigenerata grazie agli oneri di urbanizzazione (per un totale di circa 4,2 milioni di euro). Interventi in piazza Luigi di Savoia, in via Doria davanti all’antica Cascina Pozzobonelli, nel tratto di via Scarlatti fino a via Macchi, in quello di via Lepetit fino all’ex hotel e una porzione di piazza Duca d’Aosta. Spunteranno nuove aree verdi, verranno ridisegnate le aree di sosta e lo spazio per i taxi, arriverà una velostazione e ci saranno percorsi pedonali.
Nuova veste anche per i chioschi attorno alla stazione. L’obiettivo è che da luogo “disordinato e confuso“ la piazza diventi un vero spazio pubblico fruibile. Nel dettaglio, saranno 65 i nuovi alberi piantumati, 1.350 i metri quadrati di area verde riqualificata cui se ne aggiungono 900 nuovi. Investitore e sviluppatore, Finleonardo Spa (la proprietà). Progetto architettonico a cura di Park associati mentre quello strutturale di Milan Ingegneria. Primo passo sarà la “decostruzione controllata“: tecnicamente, nessuna demolizione ma uno “smontaggio“ dell’edificio a partire dalla cima, spiega l’ingegnere Maurizio Milan, per impattare il meno possibile su una zona densamente abitata e percorsa da decine di migliaia di persone ogni giorno.
All’opera anche robot. E frequenti saranno i lavaggi, per evitare nuvole di polvere. La decostruzione comincerà nei prossimi mesi, presumibilmente dopo l’estate. Poi ci vorranno due anni e mezzo per la ricostruzione: l’edificio sarà di ultima generazione, in linea con la sostenibilità ambientale e l’economia circolare (il 30% del calcestruzzo sarà reimpiegato). E sulla carta già si vede la facciata tridimensionale.
Mi.C. è frutto della collaborazione tra pubblico e privato e connetterà la zona con l’asse verso piazzale Loreto, in via di trasformazione. "Aggiungiamo un altro tassello – sottolinea l’assessore alla Rigenerazione urbana Maurizio Tancredi – alla riqualificazione in zona: in piazza IV Novembre c’è il Mercato Centrale, in piazza Luigi di Savoia il Giardino delle bambine e dei bambini di tutto il mondo. Si aggiungono il parcheggio da 425 posti di Grandi Stazioni, il progetto SeminiAmo in Duca d’Aosta e prossimamente la riqualificazione di alcuni Magazzini Raccordati in via Sammartini".