
Graziano Mesina in due foto d'archivio
Milano, 11 aprile 2025 – Graziano Mesina, noto anche come Grazianeddu, ex primula rossa del banditismo sardo, è stato scarcerato. Le sue condizioni di salute, ormai, appaiono incompatibili con la detenzione in cella. Mesina, 83 anni appena compiuti, sta male da tempo ma negli ultimi tempi la situazione clinica è precipitata.
Da Opera, dove si trovava da due anni, è stato portato in ospedale, al reparto oncologico del San Paolo di Milano.
La detenzione
Mesina dal dicembre del 2021 si trovava in carcere per scontare 24 anni ricalcolati sulla condanna a 30 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, dopo avere passato un anno e mezzo in latitanza ed essere stato catturato a Desulo, in provincia di Nuoro. Il bandito, noto anche per avere fatto da mediatore nel sequestro di Farouk Kassam, era stato prima nel penitenziario nuorese di Badu 'e Carros, poi da due anni rinchiuso in quello milanese di Opera. Già un anno dopo la sua reclusione aveva iniziato a stare male.
Dal marzo 2023 sono state sette le istanze presentate dalle avvocate Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier, che assistono l'ex primula rossa del banditismo sardo, 83 anni, per chiedere che possa scontare la pena in una struttura adeguata. Oggi, dopo l'ultima richiesta depositata ieri, il tribunale di sorveglianza di Milano ha concesso il differimento pena per motivi di salute.
La malattia
A Mesina, hanno fatto sapere le sue legali, è stata diagnosticata, infatti, una patologia oncologica "che si è ormai diffusa" e che è "incurabile" ed è in fase terminale". "A causa della malattia non può più camminare, non si alimenta, non parla, ha difficoltà a riconoscere le persone", avevano fatto sapere le due legali.
Da qui la richiesta di scarcerazione e, eventualmente, "la possibilità di tornare a curarsi in Sardegna, dove può avere l'aiuto e la vicinanza dei familiari", adesso che riesce ancora a poter sostenere il viaggio verso l'Isola.
Un anno fa era stato lo stesso tribunale di sorveglianza di Milano a disporre una perizia psichiatrica sulle condizioni di salute di Mesina, dopo una delle sette richieste di scarcerazione sollecitata dalle due avvocate che avevano già segnalato "un decadimento neuro cognitivo e neuropsichiatrico".
Il profilo
Conosciuto anche con il soprannome di Grazianeddu, Mesina è passato alla ribalta delle cronache come esponente del banditismo sardo del dopoguerra e la sua fama deriva anche dalla spettacolarità delle sue “imprese”, evasioni di cui è difficile ricostruire l'esatto numero.
La prima fuga risale all'11 maggio 1962, mentre veniva trasferito da Sassari a Nuoro. Nel 2004 uscì dal carcere di Voghera dopo aver ottenuto la grazia, ma nel 2013 fu di nuovo arrestato. L'ultima condanna quella a 30 anni nel luglio 2020 per cui si trovava in carcere fino a oggi.