Milano - Green pass da abolire o no? Il futuro della certificazione verde è al centro del dibattito del mondo politico e scientifico. "Credo che questi argomenti che sono legati anche a valutazioni di carattere scientifico vadano affrontati dagli scienziati, come cittadino spero che il più presto possibile si torni alla normalità, ma rispettando quello che diranno gli scienziati" ha detto oggi il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a margine di un incontro al Pirellone in merito all'ipotesi di abolizione del green pass dopo che il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha affermato che potrebbe essere eliminato dopo il 31 marzo con la fine dello stato di emergenza. Secondo Fontana "bisogna lasciare che i tecnici si esprimano" ma "sicuramente la cosa importante - ha affermato - è che la situazione in questo ambito sta cambiando e il merito va attribuito alle vaccinazioni e ai cittadini che hanno accettato di farsi vaccinare". "E' cambiata l'impostazione", ha detto, perché "l'anno scorso sapevamo che poteva essere un momento di calo" dell'andamento contagi "al qual poteva seguire una ripresa, adesso sappiamo che anche se ci sarà una ripresa abbiamo più del 90% della popolazione coperta dalla vaccinazione". Dal Governo targato Mario Draghi trapela comunque cautela ed eventuali decisioni in materia saranno prese gradualmente e sempre alla luce dei dati epidemiologici. "La pandemia non è magicamente evaporata, ci siamo ancora dentro", il monito del ministro Roberto Speranza.
Oggi i numeri del bollettino del Ministero della Salute fanno registrare un nuovo calo della curva epidemica in Italia. I nuovi casi sono 70.852, contro i 28.630 di ieri (dato condizionato come sempre dai pochi tamponi del lunedì) ma soprattutto i 101.864 di martedì scorso: una riduzione su base settimanale del 30%. I tamponi processati sono 695.744, 412mila più di ieri, con il tasso di positività sostanzialmente stabile al 10,2% (ieri era al 10,1%). I decessi sono 388 (ieri 281): le vittime totali dall'inizio della pandemia sono 151.684. Calano ancora i ricoveri: le terapie intensive sono 54 in meno (ieri -17) con 87 ingressi del giorno, e sono 1.119, mentre i ricoveri ordinari sono 448 in meno (ieri -10), 15.602 in tutto. In Lombardia sono 7.757 i positivi in Lombardia nelle ultime 24 ore nel corso delle quali si sono registrati 33 decessi.
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Cos'è il green pass
In Italia esistono il green pass base e il green pass rafforzato (noto anche come super green pass).
Per green pass base: si intende la Certificazione verde COVID-19 per vaccinazione, guarigione, test antigenico rapido o molecolare con risultato negativo. Per green pass rafforzato: si intende soltanto la Certificazione verde COVID-19 per vaccinazione o guarigione. Il green pass rafforzato non include, quindi, l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare.
Il green pass “rafforzato” è richiesto in zona bianca, in zona gialla e in zona arancione per accedere a numerose attività e servizi. Dal 15 febbraio 2022, a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato, a partire dai 50 anni di età, è richiesto il green pass rafforzato, fino al 15 giugno 2022.
Caruso: c'è obbligo per over 50, far rispettare le regole
"Abbiamo messo in sicurezza i fragili e gli anziani" con la campagna di vaccinazione anti-Covid, "abbiamo messo l'obbligo vaccinale per gli over 50. Il Green pass", se portato avanti anche oltre il 31 marzo quando scadrà lo stato d'emergenza, "sembra un'implicita incapacità dello Stato a far rispettare le proprie leggi. Non sono d'accordo" con la proposta di mantenerlo per tutto il 2022, avanzata per esempio dal consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, Walter Ricciardi. Questa la posizione espressa ad Ankronos Salute Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv). "Io credo che il Green pass sia stato inteso come giusta misura per tutelare le persone durante il picco pandemico, in attesa di metterle in sicurezza, in primis con le vaccinazioni", spiega l'esperto, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all'università di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell'Asst Spedali Civili. Ora abbiamo raggiunto una larga maggioranza di over 12 immunizzati, e soprattutto "abbiamo fatto un decreto che rende legge l'obbligo vaccinale per gli over 50. A questo punto, più di questo, che cosa si può fare se non far valere quest'obbligo?", chiede Caruso.
Bassetti: mantenerlo oltre il 31 marzo non convincerà zoccolo duro
Per Matteo Bassetti "il green pass ha esaurito il suo compito di strumento per far vaccinare gli italiani. Mantenerlo oltre il 31 marzo non porterà a far immunizzare di più di quanto fatto fino ad oggi, c'è infatti uno zoccolo duro che non si convince. Rimane uno strumento politico e se il Governo riterrà opportuno estenderlo oltre il 31 marzo sarà solo una decisione politica e non sanitaria. Non di dica il contrario. Andare oltre il 31 marzo è mostrare i muscoli per un gioco che non vale la candela" ha detto il direttore della Clinica di Malattie infettive dell'Policlinico San Martino di Genova, commentando quando affermato da Walter Ricciardi.
Menichetti: su abolizione serve prudenza
"Sull'abolizione del Green pass sarei prudente perché vorrei essere certo che con la primavera-estate non ci siano riaccensioni del contagio, varianti o altre problematiche, quindi io rimanderei la decisione sull'abolizione all'autunno o almeno ai primi di giugno". Così all'Adnkronos Salute il virologo Francesco Menichetti, già primario di Malattie infettive all'ospedale di Pisa. "Dobbiamo essere prudenti sennò rischiamo di ricadere indietro. Se all'inizio dell'estate, ai primi di giugno, le condizioni italiane e generali della pandemia saranno estremamente favorevoli, allora possiamo decidere se mantenere o abolire il Green pass. Ma lo dobbiamo fare rigorosamente alla luce dei dati epidemiologici. Dobbiamo trovare un punto di equilibrio tra la sicurezza e la libertà. Fosse per me - chiarisce il medico - io il Green pass non lo toglierei, ma se ci sono pressioni per toglierlo almeno andiamo a fare verifiche che siano sostenute dagli indicatori epidemiologici".
Falcone: adeguare strumento a situazione pandemia
"Il mantenimento del Green pass in tutti gli ambienti extralavorativi e ludici, in assenza di una revisione che si basi sull'andamento della pandemia, non la vedo una scelta al momento ragionevole" ha detto il virologo Marco Falcone, professore associato di Malattie infettive dell'Università di Pisa e segretario della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) ad Adkronos. "Su categorie come operatori della sanità, forze dell'ordine eccetera - afferma l'esperto - penso debba rimanere perché non possiamo mettere a rischio la macchina dello Stato", ma per il resto "si dovrà adeguare la necessità di questo strumento alla condizione attuale della pandemia e della diffusione del virus. E quindi in presenza di un calo dei contagi, di un virus che è diventato nettamente prevalente nella popolazione perché in 2 mesi ha infettato verosimilmente 20 milioni di persone, e di un tasso così alto di persone vaccinate e con terza dose - sottolinea il virologo - credo che almeno nei luoghi di aggregazione l'obbligatorietà del Green pass potrebbe essere superata".